Autori

Angela Canale
Laureata presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, svolge la professione di agronomo ed è una qualificata esperta in materia di analisi sensoriale applicata agli oli di oliva.
Gli articoli di Angela Canale
Le prospettive dell’olivagione 2024 in Umbria
Finalmente torna il sereno, dopo alcuni anni avversi. Nel corso della formazione dei frutti, sono stati completamente assenti insetti e fitopatie varie. La maturazione delle olive registra un ritardo a causa dell’abbondante produzione sulle piante. C’è tuttavia un problema, molto serio: la manodopera scarseggia e, se la si trova, presenta costi in alcuni casi quasi uguali al prezzo di vendita delle olive
Tutti aspettano qualcosa
Nella filiera olio si parlano lingue diverse. È ora di finirla con la caccia alle mosche o il refrain delle frodi. Quando il malato è grave, bisogna reagire con una nuova terapia. Troppe le stars che si sentono protagoniste ma mettono volentieri in ombra l’olivo e l’olio. Mille i personaggi in cerca d'autore. Ciò che manca è una guida. Cercasi coach disperatamente
Annata olearia, la verità fa male
Campagna olivicola disastrosa? Oggi si è talmente indeboliti che anche le mosche fanno paura. E ci si rende conto solo adesso che esistono i servizi fitopatologici regionali in Italia che non funzionano, o che, forse, sono stati messi a fare altro. Chi l’olivicoltura la fa per davvero si è saputo in qualche modo difendere
Cosa accade agli olivi
Un olivicoltore è preoccupato per la sorta dei propri alberi, afflitti da un malessere che non sa riconoscere. Le foto, con i segni sulla pianta, e l’agronomo – a distanza, a partire dalle foto visionate – risponde
Questione di stime
Punti di vista. Ecco a cosa dovrebbero servire le stime produttive: a prepararsi con serietà al mercato senza inutili allarmismi e senza autocelebrative lodi di produzioni che non esistono Cosa accade quando un’agronoma interviene andando al di là degli aspetti propriamente tecnici? Non manca certo la vis polemica, nè i "nemici" da combattere
Umbria. Non solo olio
Un grande vino merita di essere celebrato come si deve. E merita anche un calice ad hoc. All'Università dei Sapori di Perugia i riflettori sono stati puntati sul Sagrantino. A partire dalla scelta del bicchiere. Qual è il più adatto a esprimere al meglio gusti e profumi?
Tempo di fioriture
L'impollinazione incrociata non è la regola, ma l'autoimpollinazione è piuttosto rara. Ed ecco allora che la natura fa la sua parte. A una pianta come l'olivo, il cui polline è affidato al vento, la natura da’ la possibilità di fare tantissimi fiori. Tutto si gioca sulle probabilità di incontro tra organi maschili e femminili. In attesa dei frutti, che tuttavia è sempre bene non siano mai troppi
Fruttato, amaro, piccante. Dop
Non è certo il lardo a dominare la cucina umbra. L'olio ricavato dalle olive trova la sua centralità in una regione che ha individuato nella denominazione di origine protetta il proprio punto di forza
Potatura meccanica? Sì, grazie
Expertise. Non è soltanto un modo per abbattere tempi e costi. E’ anche un buon motivo per equilibrare le piante e portarle a produrre bene tutti gli anni. Oggi tra l’altro si parla di chiome ricche di vegetazione fruttificante. Per un taglio meccanico, meglio il monocaule anzichè una forma a vaso
Operazione “olio vero”?
L’europarlamentare Cristiana Muscardini prende per oro colato quanto suggerito da una singola voce nel complesso panorama nostrano dell’olio. Non c’è più il gusto della complessità. Si ascoltano solo voci amiche. Ma dove sono finite le commissioni scientifiche di cui i politici si avvalevano prima di pronunciarsi?
E’ questo il Premio Montiferru
Onore, responsabilità, allenamento, esperienza, spirito di gruppo, super partes, 130 campioni, 14 giurati, un capo panel, il gioco della qualità estrema, due nazioni, 10 regioni
L’olio ai tempi di Internet
Non ci si può rinchiudere in asettiche stanze prima di procedere con il rito della "sniffata". Continuare la vecchia strada dell'assaggio per parlare di olio rischia di farlo diventare vecchio prima che diventi finalmente grande. Occorre cambiare la comunicazione
Siate sempre portatori di progresso
Una donna agronomo scrive ai ragazzi dell'Istituto Agrario Ciuffelli di Todi, subito dopo la giornata dimostrativa di raccolta meccanica dello scorso ottobre. E’ una lettera che per i suoi contenuti può essere destinata a tutti. Utile per cogliere le opportunità che si nascondono tra le passioni, ma anche per dare coraggio e fiducia
Feste dell’olio, ovunque
Tutti a salire sul carro dell’olio. Ma si è davvero in grado di veicolare una attenzione qualificata? In Cile l’olivicoltura non è solo un settore produttivo, ma il migliore biglietto da visita da offrire al turista. E in Italia? Mentre gli spagnoli sono un popolo, noi siamo tanti campanili che cercano di copiare quel che di sbagliato stan facendo gli altri
Le emozioni per l’olio
Saremo matti o soltanto delusi dalle nostre vite per immergerci in apnea nell'olio? Dopo tanti anni di faticosa comunicazione sull'olio, in questi giorni si notano i risultati. Sale piene, postazioni occupate, gente in coda in attesa di partecipare al gioco dei sensi. Cronache, per parole e immagini, da “Frantoi Aperti”, in Umbri
Raccolta olive con meno costi e olio di qualità
Expertise. Non è un miraggio. Con gli oliveti ad alta densità si ottiene anche una maggiore produttività. L’esperienza di una giornata a cura di Assoprol Umbria. Anche se lo abbiamo dimenticato, di oliveti se ne possono fare di nuovi. Nessuna pianta sarà mai oltraggiosa, al di là di qualsiasi forma di allevamento o disposizione geometrica
Il monocono è bello e anche funzionale
Potrà anche non piacere, ma è una forma di allevamento molto vantaggiosa: rispetta l'equilibrio vegetativo della pianta e la porta a fruttificare bene tutti gli anni. Il segreto, come sempre, sta nel rispettare la forma naturale dell'olivo: basitono, e a dominanza apicale. L’olio che si ricava, di alta qualità, sarà competitivo in questo mercato?
La potatura degli olivi tra vecchio e nuovo testamento
Ah, quella diavoleria del monocono. Che brutti però quegli alberi. Non si possono guardare. Sembrano cipressi. Il cipresso deve essere cipresso, non può essere olivo. Il potino di una volta? Guai a contraddirlo. Meglio gli “artisti della forbice” del passato che dedicavano almeno 30 minuti a pianta o chi è alle prime armi oggi?