Vendere olio online è difficile, perché l’assaggio non c’è, il profumo non arriva.
Il tatto e il suono dell’apertura non esistono.
Eppure… molti ci riescono. E bene.
Come? Costruendo un e-commerce che non è solo funzionale, ma sensoriale, narrativo ed emozionale.
Il segreto non è “descrivere” il prodotto.
È farlo sentire senza assaggiarlo.
Primo passo: il cervello decide prima della bocca
Quando un utente entra in uno shop online, il suo sistema limbico (la parte emotiva del cervello) si attiva prima che legga qualsiasi parola.
Colore, ritmo visivo, titoli, immagini: tutto parla ancora prima del contenuto.
Se l’esperienza è piatta, generica, “tecnica”, il cervello scivola via.
Se l’esperienza è coinvolgente, multisensoriale, evocativa… resta. E fa la differenza.
Immagini: molto più che “foto del prodotto”
Una bottiglia su sfondo bianco è utile. Ma non basta.
Per attivare l’immaginazione (e quindi il desiderio), servono scatti narrativi:
- Mani che aprono una bottiglia
- Pane caldo su cui scende l’olio
- Frantoio al mattino, con vapore e luci basse
- Texture dell’erba, della buccia, della terra
Non vendi una bottiglia. Vendi un momento, un gesto, un sapore.
✍️ Le descrizioni? Micro-storie
❌ “Fruttato medio, raccolto a mano, monocultivar Ogliarola”
✅ “Una carezza vegetale che apre al piccante. È un olio che parla chiaro: verde, vivo, persistente. Difficile dimenticarlo.”
Puoi sempre inserire i dati tecnici, certo. Ma dopo.
Prima, fai entrare l’utente in una scena mentale.
Le parole contano. E contano come suonano
Il neuromarketing lo dimostra: alcune parole attivano i sensi, altre no.
Quelle che funzionano sono:
- Verbi d’azione sensoriale: versa, assaggia, annusa, ascolta
- Aggettivi caldi: denso, verde, vellutato, pungente, cremoso
- Frasi evocative: “Sa di attesa. Di quei giorni in cui l’olio arriva, e tutto si ferma per assaggiare”
Sono utili parole che attivano immagini – non dobbiamo descrivere un sapore, ma far nascere in mente del consumatore una scena ben precisa.
La navigazione: semplice, ma non sterile
Un buon e-commerce non deve solo “funzionare”.
Deve far sentire a casa.
- Nomi delle categorie? Più evocativi:
Non “Linea Premium” → ma “Le riserve di famiglia”
- Descrizione dei box regalo? Non “confezione 3x500ml”
Ma “Il trio delle feste. Tre oli, tre emozioni.”
Il prodotto non è solo ciò che c’è dentro
Cosa riceverà il cliente?
Come lo aprirà?
Come si sentirà?
Anche il packaging può essere descritto nel sito per coinvolgere il cliente in ogni step.
Questi dettagli attivano il cervello ancora prima che arrivi il corriere.
Conclusione: vendere olio online è possibile. Se emoziona
Non servono tecnicismi.
Serve creare un luogo digitale dove il cliente possa immaginare, sentire, gustare.
Anche senza toccare. Non è un miracolo. È comunicazione fatta bene.
È marketing che rispetta il prodotto e valorizza chi lo sceglie.
In apertura, illustrazione di AbCommunication