Esperienze sensoriali simulate attraverso parole, immagini e micro-azioni
Comunicare un olio extra vergine online è una sfida affascinante: come farlo “sentire” senza poterlo toccare o assaggiare?
Nel digitale mancano il profumo, il gusto, la consistenza. Ma resta una straordinaria possibilità: attivare l’immaginazione sensoriale di chi guarda o legge.
Perché il cervello, quando viene stimolato nel modo giusto, non distingue tra ciò che vede e ciò che immagina di vivere.
Il cervello non distingue tra immaginato e vissuto
In neuromarketing è risaputo che, quando osserviamo un’immagine o leggiamo una descrizione, il cervello attiva le stesse aree coinvolte nell’esperienza reale.
Descrivere “un filo d’olio che scende lento su una fetta di pane caldo” può evocare calore, morbidezza, profumo, gusto.
E in quel momento, l’attenzione cresce, l’emozione si accende e il ricordo resta.
Attivare i 5 sensi online
Vista – È il primo canale sensoriale digitale. Usa immagini che raccontano luce, texture, movimento. Mostra il gesto umano, non solo il prodotto.
Olfatto – Si attiva con le parole. Espressioni come “erba fresca, pomodoro maturo, mandorla dolce” risvegliano memorie olfattive e collegano emozioni al brand.
Gusto – È il senso più evocativo. Descrivere “amaro elegante”, “piccante che sorprende”, “retrogusto di carciofo tenero” crea anticipazione e memoria.
Tatto – Anche il tatto si può “far sentire”: superfici materiche, bottiglie opache, vetri scuri, dettagli in rilievo. Le immagini devono suggerire consistenza e autenticità.
Udito – Nei video o reel, il suono del tappo che si apre o del pane che si spezza diventa un richiamo immediato all’esperienza reale.
Micro-azioni che coinvolgono
Non serve un sito sofisticato per attivare i sensi: bastano micro-esperienze digitali curate.
- Un carosello che racconta in sequenza il viaggio dell’olio.
- Una newsletter che inizia con una scena concreta (“È mattina presto, nel frantoio l’odore d’olio nuovo riempie l’aria…”).
- Un pulsante che invita con calore: “Scopri il gusto dell’attesa.”
Ogni piccolo gesto digitale può diventare una porta sensoriale verso l’immaginazione.
Dall’esperienza al legame
Quando i sensi si accendono, anche online, si crea un legame autentico e memorabile.
Chi percepisce sensazioni, anche solo immaginate, non dimentica facilmente.
Un profumo evocato, un’immagine che “sa di casa”, una descrizione che fa venire voglia di assaggiare: tutto questo costruisce memoria emotiva.
E quando un brand riesce a far “sentire” qualcosa, non è più solo un nome o una bottiglia: diventa un’esperienza che si porta dentro.
Perché nel digitale, come nella vita reale, le emozioni guidano le scelte.
In un mondo dove tutto scorre e si dimentica in pochi secondi, l’olio che riesce a fermare il tempo per un istante, con un suono, un colore, una parola, è quello che resta.
Non solo nella mente.
Ma nella memoria sensoriale di chi lo ha sentito, anche solo con l’immaginazione.
In apertura, illustrazione di ABCommunication