Quando leggiamo una descrizione di un olio extra vergine, raramente il nostro cervello si ferma alle parole tecniche. Non ci emozioniamo davanti a “note fruttate” o “acidità 0,2%”. Sono informazioni utili, sì, ma non attivano l’immaginazione.

Quello che resta impresso, invece, è ciò che ci fa vedere, sentire, annusare e quasi toccare il prodotto prima ancora di assaggiarlo. Ed è qui che entra in gioco il copywriting sensoriale: l’arte di scrivere con le parole giuste per far vivere un’esperienza.

Perché il cervello ama le parole sensoriali

Il neuromarketing ci spiega che quando leggiamo una parola che evoca un senso (“croccante”, “vellutato”, “profumo di erba”), il cervello attiva le stesse aree che userebbe se stessimo vivendo quell’esperienza reale.

In altre parole, se scrivi “olio che risveglia il palato con un tocco deciso, ma armonioso”, il lettore non solo capisce, ma sente.

E questo “sentire” crea memoria, desiderio, emozione.

Dal descrivere al raccontare

Il passaggio chiave è smettere di “descrivere” in modo neutro e iniziare a raccontare con i sensi.

Ecco alcune trasformazioni possibili:

–  Da “note verdi e fresche” → a “profuma di erba appena tagliata”

–  Da “sentore fruttato” → a “ricorda il pomodoro maturo d’estate”

–  Da “gusto intenso” → a “amaro all’inizio, piccante alla fine”

Le tre chiavi del copywriting sensoriale

  1. Specificità – Non dire “buono”. Racconta “il filo d’olio appena molito, versato sul pane caldo”.
  2. Immersione – Usa verbi di esperienza: assaporare, annusare, stringere, scoprire. Portano il lettore dentro la scena.
  3. Emozione – Collega il senso a un ricordo o a un’immagine emotiva: l’infanzia, una festa, un viaggio, un attimo di calma.

Conclusione

Scrivere per vendere l’olio EVO non significa solo comunicare dati tecnici, ma trasformare una descrizione in esperienza.

Le aziende che imparano a usare il copywriting sensoriale non vendono più solo bottiglie. Vendono immagini, momenti, emozioni che il cliente desidera vivere.

Perché alla fine, un buon olio non si racconta. Si fa sentire.

In apertura, illustrazione di AbCommunication