Nella prassi teatrale la sua continua elaborazione si arricchisce di trame sorrette da paradossi e logica. Immaginiamo un Otello diverso rispetto a quello narrato da William Shakespeare. Sullo sfondo un personaggio nuovo che potrebbe continuare a vivere e recitare con una successione cronologicamente simile all'Enrico IV del medesimo autore. Immaginiamo dunque che Otello anziché suicidarsi dopo l'uxoricidio si sia dato alla macchia e abbia incontrato sua mamma. Immaginiamo che la mamma anziché giustificare il Moro di Venezia del vile gesto criminale si sia messa dalla parte di Desdemona, vittima innocente di femminicidio.

Ecco realizzato un nuovo dramma classico e allo stesso tempo attuale, Figlio, non sei più Giglio, grazie a un'idea di Daniela Poggi realizzata testualmente dalla autrice e regista Stefania Porrino

Dice Daniela Poggi “Tutti i testi teatrali e cinematografici hanno riguardato quasi sempre la vittima del femminicidio senza tenere conto di un'altra ferita che riguarda la mamma del reo, uccisore di un'altra donna”.  Una presa di posizione intransigente diventa la confessione di un fallimento per non avere saputo prevenire le propensioni criminaloidi dei bravi ragazzi. La mamma dell'assassino è a sua volta vittima schiacciata dai sensi di colpa. Purtroppo nella cronaca giudiziaria non mancano le violenze fisiche.  La prosa si arricchisce di musica nella forma del melologo - un genere musicale nato nel XVIII secolo - che unisce il canto con il parlato. Stefania Porrino ha voluto così dare una veste musicale a Figlio, non sei più Giglio. Il pianto della Madonna di Jacopone da Todi dà lo spunto al titolo con una inversione dei ruoli.  La Madonna è la mamma della vittima in croce. La Maria di Daniela Poggi è la mamma del carnefice che, eroicamente contro corrente, cerca il distacco dal figlio per approdare alla pietà verso la vittima che è la compagna del reo a sua volta madre portatrice di vita. Il dramma in forma epistolare si svolge in una successione scenica di un solo lungo atto che sviluppa un maggiore accento emotivo con la musica scritta ed eseguita da Mariella Nava che serve anche per il passaggio tra un monologo e l'altro. Daniela Poggi che ha retto quasi tutta la recita in alcuni momenti duetta con la musicista che incarna la mamma di un ragazzo modello. Questi momenti tragici mettono il pubblico in difficoltà per la scomoda narrazione dei fatti e dettagli in cui molti genitori si ritrovano. Maria inchioda il figlio di fronte alle sue responsabilità senza sconti. Confessa di non avere capito il sadismo di lui con gli animali o di avere sorvolato su alcuni comportamenti strani. Mette in guardia la mamma del figlio modello, implorandola di monitorare il modo di essere degli adolescenti non sempre limpido. Capita spesso di sentire le mamme di oggi difendere i propri figli tutti bravi ragazzi anche quando arrivano le trasgressioni che trasmodano nel teppismo o nel crimine. Poggi e Porrino hanno avuto il colpo di genio che spiazza e mette in crisi molte certezze. Alla maniera di Giordano Bruno questo modo di fare teatro è una visione dell'universo in cui i personaggi, attraverso l'immaginazione e la memoria, esplorano la propria coscienza e la sua natura. La scenografia è essenziale con oggetti personali sapientemente usati nelle pause di silenzio con mimiche che ricordano i compianti lignei medievali delle devozioni passionali.

Con Figlio, non sei più Giglio Daniela Poggi si conferma attrice drammatica di gran talento che porta lo spettatore in una dimensione di forte impatto emotivo. Si avverte un senso di amarezza del fallimento delle umane cose e ci si smarrisce di fronte a fatti bestiali che non sono più una eccezione ma una pericolosa deriva collettiva. Ai giorni nostri Maria potrebbe essere la mamma di un soldato che stupra e massacra bambini e non contento in tempo di pace uccide i familiari più intimi. 

Alla fine del dramma le due mamme sul palcoscenico cercano di comprendersi e far capire con un’enfasi di redenzione una speranza. Al terzo anno di recite Figlio, non sei più Giglio ha consolidato il proprio successo lo scorso 10 novembre al Teatro Manzoni di Roma con applausi e ovazioni lunghissime. In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre lo spettacolo è arrivato al cineteatro San Gaetano di Pantelleria. Il pubblico isolano   ha consacrato ancora una volta il successo di un’opera teatrale sottesa alla riflessione con gli stessi ingredienti di Aristotele: suscitare pietà e paura fino alla purificazione catartica.    

 

Figlio, non sei più Giglio

Spettacolo teatrale con musica dal vivo

Produzione: Bottega Poggi
Scritto e diretto da Stefania Porrino
Con Mariella Nava e Daniela Poggi

In apertura, Comune di Pantelleria, foto di Clara Garsia, 2025