Da leggere senz’altro La fiamma fredda, il romanzo di esordio di Silvio Benco (1874-1949), finito di scrivere nel maggio 1900, mandato alle stampe nel 1903 e ripubblicato da Avagliano nel 2023, a cura e con uno scritto di Dario Pontuale e una Postfazione di Riccardo Crepach, che è il meritorio curatore dei musei triestini dedicati a Italo Svevo e James Joyce.

Benco è proprio il giornalista colto, critico fine e scrittore, che fu amico tra gli altri di Svevo e che si deve considerare oggi un protagonista della storia culturale italiana per gli orizzonti internazionali della sua formazione intellettuale. Com’è noto, Benco fu anche un librettista (ad esempio per il compositore Malipiero); e, se ha avuto ragione Emerico Giachery a osservare come alcune pagine del romanzo di Benco siano a volte frondose, tuttavia la dimestichezza dell’autore triestino con il teatro risalta nei tagli dei dialoghi, nei loro ritmi sempre ben scelti. Ne scaturisce un’opera che, pur con alcune incertezze, presenta pagine di notevole interesse narrativo a partire dal profilo della protagonista Arsinoe Benazar, in conflitto con il mondo in cui ha successo.