Aleksandr Puškin, La dama di picche, Milano, De Piante Editore, 2022.
Una delizia questo racconto proposto dalle edizioni De Piante, in cui Puškin cita l’Alighieri: uno degli autori per eccellenza della lunga e fascinosa tradizione del fantastico.
Vita russa dell’Ottocento in una notte d’inverno: un militare giovane e ricco, Tomski; un mistero custodito dalla sua aristocratica e anziana nonna che aveva frequentato il Conte di Saint-Germain; il gioco delle carte; un ufficiale del Genio, Ghermann, che, al contraro di Tomski, non gioca, perché non è «in grado di sacrificare il necessario per acquistare il superfluo»; e naturalmente l’amore…. Ma Tomski racconta che la nonna aveva ricevuto dal Conte il segreto per vincere a carte, segreto che custodisce gelosamente, e Ghermann cade preda del sogno di un facile guadagno.
E la razionalità, l’equilibrio di Ghermann cedono alla avidità, al disprezzo, arrivano all’omicidio. Ma la follia esiste, perché i fantasmi ci parlano; perché la magia e il mistero esistono.