“Il valore dell’olivicoltura di collina: dalla tradizione al futuro”, è questo il titolo del convegno in programma giovedì 2 ottobre nella Sala dei Provveditori presso il Municipio di Salò. È un appuntamento da non perdere, soprattutto in vista dei lavori di programmazione per il Piano olivicolo nazionale, anche perché riflettere sulla importanza e centralità della filiera degli areali è utile all’intero comparto olivicolo e oleario italiano.
Se le regioni del Sud dominano la scena, per via degli enormi quantitativi di olio prodotto, le regioni più periferiche, ritenute tali perché incidono percentualmente poco sul fronte dei numeri, non lo sono in realtà per nulla per come si posizionano sul mercato e per il percepito lusinghiero dei consumatori. Si pensi a realtà come Lombardia e Veneto, per esempio. Ecco allora l’iniziativa congiunta di Confagricoltura Brescia e Confagricoltura Verona per tutelare una realtà produttiva vincente che intende fare la propria parte, attivamente, nei lavori di pianificazione programmazione del Piano olivicolo nazionale.
L’olivicoltura del Nord è indispensabile per il successo dell’olivicoltura nazionale, l’una non può fare a meno dell’altra, e viceversa. Per il successo del Piano olivicolo è necessario che coesistano le due realtà produttive: da un lato è bene incrementare la produzione, impiantando nuovi olivi ad alta densità al sud, in areali pianeggianti, sostenendo economicamente i nuovi oliveti; dall’altra, è bene sostenere economicamente una olivicoltura tradizionale, situata in areali collinari e d’alta quota, in condizioni orograficamente complesse, creando tutte le opportunità necessarie per investire in tecnologie all’avanguardia, onde consentire ogni utile apporto anche in termini di abbattimento dei costi di produzione e rendere il più agevole possibile il lavoro in oliveto.
Di questo e altro si argomenterà a Salò, così da poter presentare un documento programmatico al fine di sensibilizzare e orientare le figure decisorie, relativamente alla programmazione del Piano olivicolo, e far comprendere loro che l’olivicoltura del nord merita quanto e come l’olivicoltura del sud di essere sostenuta, tutelata e promossa, già a partire dalle sue attestazioni di origine, come nel caso – relativamente a Lombardia e Veneto – delle Dop Garda, Dop Laghi Lombardi e Dop Veneto.
Il ruolo di Confagricoltura in questa fase di transizione è molto importante e decisiva, merito diu Confagricoltura Brescia e Verone, e Confagricoltura Veneto aver avuto la sensibilità di concentrare lo sguardo su una olivicoltura determinante non solo per la manutenzione del territorio, sempre a rischio idrogeologico, ma anche per la stessa bellezza e funzionalità del paesaggio, oltre che per l’economia agricola locale, che proprio sull’olio beneficia di un consenso pieno da parte dei consumatori, prova ne è la presenza di ben tre attestazioni di origine, Dop Laghi Lombardi per le province di Bergamo, Como, Brescia e Lecco; Dop Garda per le provincie di Brescia e Mantova in Lombardia, la provincia di Verona nel Veneto e la provincia di Trento in Trentino; nonché della Dop Veneto, per l’omonima regione.
Per chi voglia partecipare e assicurarsi un posto, si consiglia di iscriversi e compilare il modulo cliccando QUI.
PROGRAMMA

Il valore dell’olivicoltura di collina: dalla tradizione al futuro
Moderatore: Luigi Caricato
Ore 9.30
Saluti autorità
Sindaco Salò
Assessore Lombardia
Assessore Veneto
Presidente Confagricoltura Brescia
Presidente Confagricoltura Verona / Veneto
Ore 10.00 – 13.30
Il ruolo agricolo, ambientale, paesaggistico e socio-economico dell’olivo nella rete rurale, urbana, peri- urbana e turistica del Nord Italia
Vi è una olivicoltura che non può passare in secondo piano, ed è quella che da secoli si sviluppa a nord del Paese, apportando vantaggi e opportunità per il territorio e la sua manutenzione. Non si tratta di una olivicoltura marginale solo perché i volumi di olio non sono rapportabili a quelli del sud. La peculiarità sta nel valore della biodiversità e nel ruolo ambientale che svolge in perfetto equilibrio con la presenza antropica, nonché nella unicità degli oli prodotti.
Luigi Caricato, oleologo e direttore del magazine Olio Officina
L’olivo, l’olio e il territorio
Tutto si gioca sul territorio, come dimostra la carta vincente, sul piano commerciale ed edonico, delle attestazioni di origine degli oli. C’è un profondo legame tra coltivazione degli olivi, produzione di olio e qualità dell’offerta turistica.
Silvano Zanelli, presidente Aipol
Abbandono e ricambio generazionale: soluzioni, progetti, stimoli di settore
Senza il presidio del territorio da parte degli olivicoltori non c’è cura del paesaggio e cura dell’ambiente. Contro il fenomeno dell’abbandono delle coltivazioni sono necessarie politiche di supporto, formazione e incentivazione. Il punto nodale da cui partire è la corretta gestione del passaggio generazionale. Focus su quanto sta facendo Regione Veneto per il settore
Alberto Zannol, Direzione Agroalimentare Regione Veneto
L’innovazione tecnologica nell’olivicoltura di collina. Olivicoltura tradizionale, olivicoltura intensiva, superintensiva
Rendere l’olivicoltura di collina più moderna e funzionale, attenta nel recepire le innovazioni e pronta a sperimentare nuove soluzioni, rende il lavoro degli operatori più sicuro, più efficiente e più sostenibile sul piano economico e sociale.
Isabella Ghiglieno, Università di Brescia
Marco Penitenti, agronomo
Lo stato dell’olivicoltura nel nord Italia e il ruolo della ricerca
Un focus dettagliato su un territorio che vanta una storia olivicola e olearia consolidata e che si proietta nel futuro con grandi ambizioni, avvalendosi del prezioso e fondamentale contributo della ricerca scientifica.
Anita Zamboni, Università di Verona
Giovanni Battista Tornielli, Università di Padova
Benedetto Ruperti, Università di Padova
Il ruolo delle Dop per la promozione del territorio
Non può esserci successo di un areale produttivo rinomato se non si fa leva sulle attestazioni di origine e sulla necessità di ampliare la quota di prodotto certificato. Strategie per una presenza capillare degli oli a marchio Dop nei punti vendita e nel canale del food&beverage.
Giandomenico Borelli, presidente Consorzio Dop Laghi Lombardi
Simone Padovani, presidente Consorzio Dop Garda
Giancarlo Bonamini, presidente Consorzio Dop Veneto
Dibattito conclusivo
Il successo di un territorio lo si deve ai costanti investimenti privati e pubblici, alla cura dell’ambiente e del paesaggio, alle attenzioni che si prestano per ogni problematica che insorge e alla visione di futuro che ogni singolo operatore, le organizzazioni di categoria che li rappresentano e le stesse istituzioni mettono in campo in maniera coordinata e sinergica. Le scelte di oggi portano al consolidamento del successo di domani. Senza progettualità non c’è futuro.
Aperitivo/buffet di prodotti locali
In apertura, foto di Francesca Binda per Olio Officina