Schopenhauer era talmente scontentato dalla miseria concettuale e pochezza di stile delle storie filosofiche istituzionali, da farsene una da sé.
Controstoria della filosofia vale dunque Storia antiaccademica della filosofia.
Allo stesso modo i professori che oggi spiegano Schopenhauer dalle cattedre, o si proclamano addirittura schopenhaueriani, dimostrano di non aver compreso un ette di lui! Ben peggio: d’insegnare ad altri cose che ignorano loro per primi.
Chi crede però che il curatore del volume, Sossio Giametta, pur lui estraneo al mondo accademico, faccia qui una sviolinata a Schopenhauer rimarrà parecchio deluso.
Giametta, come ha chiarito egli stesso, è un pensatore che offre il suo pensiero commentando quello d’altri (così già con Nietzsche) secondo affinità od opposizione.
Sicché il suo commento a Schopenhauer è il confronto serrato, a tratti davvero pugilistico, tra un naturalista-spinoziano-nicciano – esaltatore della vita – e il salice piangente della filosofia.
Giametta usa nei confronti di Schopenhauer la stessa mancanza di riguardi che il cosiddetto saggio di Francoforte riservava a idealisti e dame (fu persino condannato per aver spinto giù dalle scale una donna, menomandola così a vita).
Già il pessimista Cioran, nei Cahiers, parlava del pessimista Schopenhauer, di quel suo voler lardellare ogni cosa con una fantomatica volontà, come d’un monomaniaco, un paranoico delirante; di lui salvava solo lo stile ossia la buccia.
Ma la pietra tombale su Schopenhauer, e su tutti i filosofi metafisici che dal loro cubicolo spazio-temporale avanzano la pretesa di comprendere un Tutto infinito ed eterno, abyssus multa, l’ha messa il nostro Guicciardini col suo non scansabile scetticismo epistemologico: “E i filosofi e teologi e tutti gli altri che scrutano le cose sopra natura o che non si veggono, dicono mille pazzie: perchè in effetto gli uomini son al buio delle cose, e questa indagazione ha servito e serve più a essercitare gli ingegni che a trovare la verità”.
Insomma, anche in filosofia, Italia batte Germania 4 a 3.
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