Investire in olivicoltura in Umbria. E’ questo il titolo dell’infografica realizzata dal Consorzio di tutela dell’olio Dop Umbria che ha come obiettivo quello di comunicare in maniera immediata e semplice le opportunità offerte dal nuovo programma di sviluppo rurale dell’Umbria 2014-2020 per quanto riguarda il settore olivicolo.

La nostra olivicoltura per continuare ad essere competitiva deve innanzi tutto puntare sull’alta qualità e per farlo deve necessariamente modernizzarsi per contenere i costi ed aumentare la produttività. Il sostegno economico c’è, non ci possiamo lamentare considerando anche la situazione economica in cui viviamo, quello che serve è la consapevolezza che l’olivo non si può solo custodirlo ma occorre coltivarlo al meglio.

Il nuovo programma di sviluppo rurale dell’Umbria, presenta molte opportunità per l’olivicoltura che è necessario saper cogliere e valorizzare al meglio se si vuole avere una giusta ricaduta sul territorio a vantaggio del nostro ambiente e del nostro paesaggio.

Non dimentichiamo infine che il sostegno di per sè non basta, è un buon punto di partenza ma per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità economica ed ambientale, è importante che parallelamente ci sia una gestione colturale razionale ed un’attenzione quasi maniacale al prodotto, in poche parole tanta passione.

PSR Umbria 2014-2020 per il settore olivicolo

Sostegno agli investimenti pari a 40% di contributo a fondo perduto, per la realizzazione di nuovi oliveti o ristrutturazione di quelli esistenti, oppure per l’acquisto di nuovi macchinari per la molitura delle olive (frantoi). Sono previsti anche aiuti anche per la realizzazione di locali per la degustazione/vendita di prodotti, che sono fondamentali per promuovere al meglio il prodotto e mostrare al turista quel legame prodotto-territorio, punto di forza di questa regione.

Sostegno agli investimenti pari a 20% di contributo a fondo perduto, per l’acquisto di macchine per la raccolta meccanica delle olive (in questo caso occorre possedere almeno 6 ettari di olivo) o per la potatura agevolata.

In entrambi i casi le percentuali aumentano rispettivamente di un 10% se la prevalenza dell’azienda agricola è in zona montana/svantaggiata e di unulteriore 10% se il titolare è un giovane agricoltore (meno di 40 anni e insediato nel settore da non più di 5 anni). Solo i frantoi hanno un tetto massimo di aliquota del contributo pari al 40%.

Anche dal lato ambientale, gli impegni agro-climatico-ambientali, l’olivo è la coltura agricola che in umbria meglio si adatta alla coltivazione biologica rispetto a tutte le altre colture come i cereali, vigneti, frutteti, ortaggi…
Per questo sono previsti anche aiuti annuali per ettaro di oliveto che viene gestito nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata della regione Umbria, o in agricoltura biologica.