[Notizia e foto di Cristiana Gattoni] Dal cuore dei colli bolognesi arriva l’olio nuovo Palazzo di Varignana: una collezione di sei extra vergini, che nasce da cultivar selezionate e che conta quattro monocultivar (Pandesco Bio, Brisighella Dop, Vargnano e Stiffonte) e due multivarietali (Cabianca Bio e Lafonte).

L’andamento climatico dell’anno, con piogge primaverili e temperature miti, ha sostenuto l’equilibrio del terreno e una maturazione ordinata delle olive, restituendo oli freschi, profumati e perfettamente equilibrati, con un elevato contenuto di biofenoli, ricchi di fragranze verdi che raccontano con finezza la complessità di questa porzione di Emilia-Romagna. In un contesto non semplice per il comparto, la nuova campagna conferma la regolarità qualitativa e lo stile che Palazzo di Varignana ha consolidato negli anni.

«In un’annata complicata per molte aree olivicole italiane, siamo riusciti a ottenere oli di grande freschezza e qualità – conferma l’agronomo Aleandro Ottanelli – Le condizioni meteo hanno favorito l’equilibrio vegetativo e la vivacità dei profumi: gli oli di quest’anno rispecchiano pienamente le aspettative e lo stile Palazzo di Varignana».

L’extra vergine da olivi secolari

A suggello della campagna olearia 2025/2026, debutta l’edizione limitata “Aurum” che, per la prima volta quest’anno, nasce da una partita separata ottenuta esclusivamente da olivi secolari di proprietà. La scelta del lotto privilegia freschezza, pulizia aromatica e lunga tenuta, per un olio raro, estratto separatamente e selezionato per freschezza e longevità, che concentra in poche gocce la memoria del luogo.

La campagna olearia 2025/2026. Dall’oliveto più grande dell’Emilia-Romagna

Agrivar, l’azienda agricola di Palazzo di Varignana, nasce nel 2015 sulle colline di Castel San Pietro Terme con un obiettivo chiaro: valorizzare il territorio attraverso un modello circolare che coniuga paesaggio, agronomia e ospitalità. In un decennio, il recupero di suoli e colture ha ridisegnato un mosaico agricolo che oggi conta 700 ettari: un laboratorio a cielo aperto dove la biodiversità è parte della strategia. Fulcro del progetto è l’uliveto: 265 ettari, il più esteso dell’Emilia-Romagna, con oltre 195.000 piante. Qui si coltivano varietà locali come la Nostrana di Brisighella, preservata e rilanciata con tecniche sostenibili. La visione del fondatore Carlo Gherardi, dal 2024 anche Ambasciatore delle Città dell’Olio, continua a guidare un progetto che unisce tradizione e innovazione, radici e futuro, confermando Palazzo di Varignana come punto di riferimento dell’eccellenza agricola italiana.

È da questo patrimonio che nasce ogni anno la collezione di sei extra vergini, riconosciuta per qualità ed eccellenza agronomica. Nella campagna olearia 2025/2026, ogni etichetta interpreta i colli bolognesi con un accento diverso. Il Pandesco Bio (100% cultivar Maurino) apre sul registro della finezza: naso verde e croccante, tra mandorla tenera e lattuga di cuore; al gusto scorre pulito e misurato, con un’armonia che invita al secondo assaggio. Il Vargnano (ottenuto esclusivamente dalla cultivar Nostrana) privilegia ampiezza e continuità: un fruttato luminoso, cenni di scorza di agrume ed erbe di collina, bocca ampia e avvolgente. Su un equilibrio classico si muove lo Stiffonte (da una cultivar del centro Italia, il Correggiolo): carciofo novello e mandorla fresca si intrecciano a una maturità vegetale elegante; nell’allungo finale amaro e piccante dialogano senza sovrastarsi. Il Brisighella Dop (Monocultivar Nostrana di Brisighella) – da raccolta precoce di olive ancora verdi, al fine di esaltare al meglio le caratteristiche di una produzione limitata dal punto di vista quantitativo, ma di altissima qualità – concentra l’identità del comprensorio: foglia d’olivo, erba tagliata, un nitido ricordo di pomodoro, e una chiusura saporita e precisa.

I due multivarietali completano il quadro con una coralità di profumi. Cabianca Bio si dispone su un fruttato medio: oliva verde, erbe di campo, ritmo gustativo agile con una trama amaro- piccante proporzionata. Lafonte mette infine in primo piano la componente vegetale – cardo e carciofo – sostenuta da una spiccata vivacità e da una persistenza che riflette la cura della raccolta e del frantoio.

I premi ricevuti

Il percorso in costante crescita è confermato dalla presenza – per il settimo anno consecutivo – nella guida Flos Olei, considerata la “bibbia” dell’extravergine: nell’edizione 2026, Palazzo di Varignana rientra tra i 500 migliori extravergini al mondo, con il punteggio di 93/100. Un progresso costante, confermato da altri numerosi premi ottenuti dalla campagna olearia 2024/25. La collezione di extravergini Palazzo di Varignana ha conquistato le Tre Foglie della guida Oli d’Italia 2025 del Gambero Rosso, il Gold Award alla New York Olive Oil Competition 2025, e le 5 Gocce della guida Bibenda 2025. Tra i riconoscimenti internazionali spiccano inoltre la Extra Gold Medal al Biol 2025, i premi Gold e Silver al Japan Olive Oil Prize (Joop 2025), la selezione tra i finalisti del premio “Il Magnifico – Europe’s Best Eqoo Collection 2025”, e il titolo di Miglior Dop Emilia-Romagna assegnato da Airo. L’olio di Palazzo di Varignana è stato inoltre insignito del Premio della guida Merum, e del Miooa 2025 – Bicchiere di Platino nel contest di Olio Officina, oltre a essere incluso tra i migliori oli al mondo secondo Feinschmecker 2025.

Qualcosa in più su Agrivar

L’azienda agricola di Palazzo di Varignana, Agrivar, nasce nel 2015 nel Borgo di Varignana, sulle prime colline di Castel San Pietro Terme (Bologna). Creata con l’obiettivo di valorizzare il territorio emiliano attraverso un modello circolare, negli anni ha ripristinato colture locali, promuovendo la sostenibilità. Su un terreno di 700 ettari, l’azienda coltiva prodotti a km zero che alimentano i cinque ristoranti del resort. Fulcro della produzione sono i 265 ettari di uliveto (il più grande della regione), con oltre 195mila piante che danno vita a un olio extra vergine di oliva premiato nel mondo, riconosciuto per la qualità e l’eccellenza agronomica (la linea di prodotti a marchio Palazzo di Varignana include 6 tipologie di extra vergine di eccellenza, di cui quattro Monocultivar e due Multivarietali). Seguendo antiche tradizioni, Palazzo di Varignana coltiva varietà locali come Ghiacciola e Nostrana di Brisighella, utilizzando moderne tecniche sostenibili.

Il progetto agronomico comprende inoltre 57 ettari di vigneti (tra vitigni autoctoni e internazionali) per una produzione che si concretizza in diverse tipologie di bianchi spumanti, bianchi e rossi: Villa Amagioia Blanc de Noirs Metodo Classico Brut, Villa Amagioia Blanc de Blancs Metodo Classico Brut, Chardonnay Colli di Imola, Sangiovese Superiore Romagna Doc, Pinot Nero Rubicone Igt e Albana Romagna Docg, da degustare nell’annessa cantina semi-ipogea. A questo si aggiungono tremila metri di orto, un vasto frutteto e una originalissima e rara produzione di zafferano. Tra i prodotti a marchio Palazzo di Varignana, spiccano sali aromatizzati con erbe officinali, pregiati pistilli di zafferano, frutta spalmabile e frutta da bere. L’amore per la natura si traduce in un’offerta esperienziale completa: i visitatori possono scoprire gli extravergini tramite percorsi di degustazione e provare trattamenti oliocentrici nella spa del resort.