Resta con me è la storia di ogni donna. Ed è la storia di un amore, e fin dove ci può far arrivare.

L’autrice, Ayobami Adebayo, ha trattato con delicatezza, ma con una cattiveria struggente, quello che significa essere donna, quello che la società si aspetta, quello che la famiglia chiede.

Sì, perché essere donna significa dover soddisfare prima quelle che sono le aspettative altrui, e solo dopo assecondare le proprie inclinazioni, desideri, sogni, anche mettendo da parte degli obiettivi di vita.

Donna la si è solo se si fanno dei figli, avrete presente il famoso orologio biologico, che a un certo punto terminerà il suo giro e il tempo sarà finito per diventare madre.

Donna la si è solo se si è capaci ad accudire un compagno, a curare una casa.

Il libro – che ho letto tutto d’un fiato – ha come protagonisti Yejide e Akin, due giovani e innamorati nigeriani che decidono di sposarsi presto, ma che dopo quattro anni di matrimonio, ancora, non hanno figli.

Le pressioni della suocera scavano una voragine sempre più profonda, e non mancano le tensioni con il marito perché lei non è riuscita a rimanere incinta.

Ma in qualche modo, Yejide, è convinta che riuscirà a salvare il suo matrimonio, e non sarò certo io a dirvi se e come, cosa sarà disposta a mettere in gioco.

Quello che posso dirvi, però, è che questo libro va letto. Da donne e uomini, da chi ha conosciuto la ferocia del mondo là fuori e cerca le parole per comprenderla.

Nel suo romanzo d’esordio, Ayobami Adebayo, ha saputo racchiudere l’animo femminile in cui ognuna di noi può rispecchiarsi e ritrovarsi, come forse non ho mai letto prima.

In apertura, foto di Olio Officina©