Gabriella D’Amico è un vulcano in costante attività. Medico anestesista con radici abruzzesi e forte legame con la campagna e la coltivazione degli olivi, non solo è operativa presso la sua azienda Collepiccone in provincia di Chieti, a Ortona, ma pure in Piemonte. Ad Alessandria, la sua città in cui vive, ha sensibilizzato i cittadini, in qualche modo proiettandoli nel suo mondo costituito da olivi, al punto da creare il modo e l’occasione di realizzare un oliveto urbano. Ne avevamo scritto QUI e ora ne scriviamo per raccontare le conseguenze di una iniziativa che non intende affatto fermarsi a qualcosa di strettamente simbolico. La prima raccolta di olive in assoluto qui ad Alessandria l’abbiamo vissuta indirettamente anche noi di Olio Officina, che abbiamo creduto sin dal primo momento all’idea di realizzare un oliveto urbano.
Ed ecco l’intervista.
Dottoressa D’Amico, come sta andando la coltivazione degli olivi in pieno centro ad Alessandria? Come è stata vissuta la prima raccolta in assoluto delle olive in centro città?
La raccolta è stata vissuta con gioiosità e impegno, ma anche con tanta curiosità di fronte a una meravigliosa e inaspettata sorpresa.
Quante erano in tutto le olive raccolte e da quanti alberi?
A due anni dall’impianto la prima raccolta ci ha donato circa 50 kg di olive, da cento alberi. Le operazioni di raccolta sono avvenute ad opera dei ragazzi del Centro Down di Alessandria, che sono intervenuti insieme con l’assessore comunale Gianni Ivaldi, e con loro alcuni cittadini, insieme al personale delle organizzazioni agricole Cia e Confagricoltura Donne. Eravamo in tanti perché è l’oliveto urbano della comunità.
Quanti olivigni sono presenti nell’oliveto urbano di Alessandria?
Tante le varietà, sono perfino riportate in un apposito cartello, affinché tutti in piazza possano incuriosirsi. Ecco gli olivigni presenti. Elenco in ordine alfabetico: Ascolana, Frantoio, Giarraffa, Leccino, Leucocarpa, Pendolino, Piantone di Falerone, Taggiasca e Toccolana. Cinquanta olivi li abbiamo piantati due anni fa, con il risultato che abbiamo potuto constatare in questa prima raccolta in assoluto. Ora attendiamo che gli altri cinquanta olivi, impiantati quest’anno in primavera, e non ancora produttivi, diano i propri frutti.

C’è l’intenzione di estendere la coltivazione in altri spazi pubblici della città?
Certo, sono in programma altre coltivazioni in spazi pubblici, e presto, diamo tempo al tempo, faremo l’olio della città di Alessandria.









