I prodotti tra di loro comparati non hanno le medesime caratteristiche qualitative. Infatti, per un alimento è possibile che risulti una medesima marca, uno stesso packaging o confezionamento, ma sostanzialmente ingredienti differenti anche solo parzialmente.

Ad esempio, basta che al posto di edulcoranti naturali vengano usati edulcoranti artificiali tali da modificarne il risultato qualitativo dell’alimento. La prima e più evidente conseguenza è che ne derivano qualità differenti di prodotti di fatto diversi tra loro.

Questo è in pratica il fenomeno del “dual quality” che alcune aziende di agroalimentare talvolta praticano ingannando gli acquirenti.

L’Europa è molto attenta al fenomeno: la proposta europea è quella di introdurre sanzioni economiche quanto meno corrispondenti al 4% del fatturato su base annuale dell’azienda coinvolta; al fine precipuo, possibilmente, di riconoscere e regolamentare una pratica scorretta e sleale.

Il grosso limite, però, è che i diversi gruppi alimentari non sono nello specifico obbligati a proporre alimenti integralmente identici nei vari mercati dell’Europa.

Per quanti desiderino contattare il Centro Studi Diritto Alimentare-Food Law, è possibile farlo scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica: avvocati.csda@libero.it

La foto di apertura è di Olio Officina