“Sensazioni di corpi mobili”. È con questo spirito che il presidente di Treedream, Flavio Lenardon, affronterà sabato 24 gennaio, insieme con il maestro Samuela Cama, l’esperienza dei muretti a secco. “Vedremo per alcuni attimi, a occhi chiusi, il paesaggio e il lavoro dell’uomo con tatto, olfatto e udito, e, infine, anche con la vista”. D’altra parte, non poteva essere diversamente, visto che il tema portante della quindicesima edizione di Olio Officina Festival è incentrato su una parola chiave: “Sensoriale”.
“C’è un momento, prima di comprendere qualsiasi cosa, in cui il mondo lo tocchiamo, il mondo lo annusiamo, lo sentiamo e lo vediamo”, precisa Lenardon. “Noi il mondo lo tocchiamo con gli occhi, con l’udito, con l’olfatto, con le mani, con la memoria che vibra con gli elementi della materia. Da questo contatto primordiale scaturisce l’idea dell’esperienza che ricostruiremo a Olio Officina Festival”
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L’appuntamento è per sabato 24 gennaio 2026, alle ore 15, nella Sala Esperienziale, del Centro Congresso Mantovani Furioli, in corso Europa 228 a Rho.
Flavio Lenardon, presidente del movimento culturale Treedream, insieme con la fondamentale collaborazione del maestro di muretti a secco Samuele Cama, offriranno dunque questa esperienza speciale, ma per chi lo vorrà, oltre a questo momento olistico sarà possibile prenotarsi per uno dei corsi per imparare a costruire muretti a secco frequentando un corso in Liguria.
Quel che è certo, è che i partecipanti alla masterclass non assisteranno soltanto: saranno coinvolti in prima persona. Sentiranno gli elementi essenziali di cui si compongono i terrazzamenti, ovvero pietre, sassi, frammenti, terra, legni d’olivo, acqua di mare. Tutti questi elementi saranno consegnati nelle mani dei partecipanti così come si consegnerebbe una storia di una vita tangibile.
“Ogni oggetto – chiarisce Lenardon – avrà peso, temperatura, forma, odore, suono, aspetto, colore, infine un suo modo d’essere ed un suo modo di farsi conoscere molto personale. Una pietra non la si tocca subito, prima la si osserva, la si guarda. Il muretto a secco colpisce subito i sensi proprio attraverso la vista:
le sfumature infinite verde/grigie, ocra, ardesia, la luce che corre sul bordo, la ruvidità intuita. Solo dopo lo sguardo, la mano può osare avvicinarsi”.
E poi la grande sorpresa: il legno d’olivo. A cosa servirà? Servirà davvero? Lo si scoprirà sabato 24 gennaio. “Il legno d’olivo ha una dignità sua propria, una sua eleganza e fierezza, ha una voce.
Ne faremo ascoltare e profumare la fragranza balsamica, quasi miele e resina insieme”, spiega Lenardon. “Il tatto – aggiunge il presidente di TreeDream – rivelerà la doppia natura della pianta: liscia nelle venature tirate, improvvisamente ruvida nei nodi, nelle cicatrici del tempo, nei solchi della pelle”. Quando affronta i temi della natura Lenardo si rivela poeta, cultore della parola: “l’ulivo – afferma – non si concede subito, pesa e resiste; è duro, ma cede agli utensili; è elegante, ma è profondamente selvaggio e selvatico; è terreno e terrestre, ma è nel contempo divino e celeste nel suo arcuarsi a cercare il sole e ogni alito di vento. L’olivo è un libro che si legge, si annusa e si accarezza”. Ad ascoltare Lenardon sembra di ritrovare le atmosfere dello scrittore Francesco Biamonti.
Questo percorso a cura di Lenardon e Cama che si terrà a Olio Officina Festival anche se rientra nella sezione delle masterclass non sarà una lezione, né un’esposizione: sarà un approccio sensoriale totale. Ogni partecipante sarà il ricercatore delle proprie sensazioni profonde. Con i due protagonisti di questo incontro, Olio Officina Festival sarà il luogo dove – come opportunamente ribadisce Lenardon – “la materia diventa esperienza,
e l’esperienza diventa presenza viva, concreta, intima e personale, indimenticabile”.
Le iscrizioni QUI.
Nella foto di apertura, da sinistra: Flavio Lenardon e Samuele Cama