Segnate in agenda, perché c’è un appuntamento (anzi, due) tra i più suggestivi che si possano vivere con soprendente stupore. L’incontro con il fotografo Claude Cruells, sul palco nell’ambito della quindicesima edizione di Olio Officina Festival il pomeriggio di giovedì 22 e la mattina di sabato 24 gennaio 2026 a Rho – Milano, presso il Centro congressi Mantovani Furioli.
Oliviers millénaires. Les Gardiens de la Méditerranée
Con l’associazione Anadyomène Claude Cruells ha avviato e dirige il progetto “Terra Divina Mediterranea”, che si propone di promuovere una comprensione più profonda delle nostre culture ancestrali: la vite e l’olivo. Gli obiettivi sono chiari: educazione, trasmissione di saperi e salute. Questa realtà viene rivolta in particolare alle scuole e alle imprese attivamente impegnate in iniziative ambientali. E così, dopo tre diari di viaggio, Cruells ha appena pubblicato uno spettacolare libro d’arte di grande formato, 384 pagine per 3 kg di autentica bellezza, dal titolo Oliviers millénaires. Les Gardiens de la Méditerranée.
Questo libro racconta per immagini e parole nove anni di reportage attraverso i Paesi del bacino del Mediterraneo, a testimonianza di un viaggio alla scoperta non soltanto degli ulivi secolari, ma anche delle straordinarie persone che si sono impegnate a proteggere questi alberi monumentali, le coltivazioni, le culture e i saperi minacciati o perduti.
Questo libro è un viaggio che trasmette tutti i valori culturali, patrimoniali, ambientali e umanistici dei popoli del Mediterraneo che si sono riconosciuti e ritrovati, nel corso del susseguirsi dei secoli, in quell’albero sacro qual è, per tutti, universalmente, l’olivo.
Il progetto Mediterranean Divine Land
“Siamo tutti coinvolti in questo viaggio – precisa Cruells – perché il progetto portato avanti da Anadyomène rappresenta un forte e indissolubile legame con tutta l’area che da millenni abbraccia la vastità del mar Mediterraneo con le sue terre coltivate. Attraverso questo percorso viene evidenziato tutto l’impegno delle donne e degli uomini che hanno espresso attraverso le proprie azioni, nel corso del tempo, la cura del territorio e degli olivi coinvolgendo le generazioni che di volta in volta si sono succedute e si succederanno, responsabili, ciascuna di esse, della trasmissione di questa eredità”.
“Presto – afferma Cruells – intraprenderemo nuove avventure, ma il nostro lavoro su Mediterranean Divine Land non finirà mai, anche perché è l’essenza stessa della nostra storia. Questo lavoro – precisa – è stato possibile solo grazie ai nostri partner e mecenati. È il risultato di lunghe ed efficaci collaborazioni”.
Con Claude Cruells salirà sul palco Flavio Lenardon, il presidente del movimento culturale TreeDream, che dell’olivo ha fatto una missione, soprattutto per quelle aree di coltivazione più complesse e ardue, d’alta quota.
Chi è esattamente Claude Cruells
Caduto nel “vortice della fotografia” in giovanissima età, è fotografo professionista da 35 anni. Lo si può definire per certi versi un uomo di avventure, innamorato tanto dei grandi spazi aperti quanto di cause in cui l’umanità e la natura occupano un posto speciale.
Nel 1989, ha scelto di unire le sue due passioni, la fotografia e le immersioni subacquee, e ha creato la mostra “Luce Mediterranea” in collaborazione con Nikon France e Fujifilm. Qualche anno dopo, ha iniziato una collaborazione con il gruppo di intervento della Polizia Nazionale, RAID, che è durata 12 anni.

Claude Cruells
Oltre al suo lavoro di volontariato per l’ambiente e la Croce Rossa francese, di cui è fotografo ambasciatore, è specializzato nel mondo aziendale, nel settore agricolo e nei lavori pubblici, dove il suo lavoro incentrato sulle persone è molto apprezzato. Da sempre desideroso di esplorare il mondo e i suoi cinque continenti, che ha attraversato con la macchina fotografica in mano, ha lavorato su temi che spaziano dall’accesso all’acqua in Oceania alle madri sieropositive nella Repubblica Centrafricana, fino ai censimenti dei cetacei nel Mediterraneo.
Cruells ha fondato l’associazione Anadyomène nel 2017 con l’obiettivo dichiarato di restituire qualcosa alla natura e condividere le sue conoscenze.