Sono quasi vent’anni che io e Cintya Corsari siamo stati adottati da un territorio, la Puglia, che ha un rapporto particolare e straordinario con questo liquido organico, immagine della prosperità: l’OLIO.
Importante per la sua storia millenaria, oggi, tutti noi consumatori possiamo conoscere e beneficiare delle sue qualità grazie a eventi e ricerche che Olio Officina porta avanti da tempo e oggi con la sua tredicesima edizione del contest “Forme dell’olio” e la quindicesima edizione di Olio Officina Festival. Un progetto che ambisce ad alzare l’asticella di qualità di questo prodotto, per rivendicare sul mercato un posizionamento sempre meno generico e sempre più di alto livello.
Ricordo il racconto che poi ho successivamente approfondito circa l’evoluzione dell’olio pugliese, prodotto inizialmente usato come “olio lampante”, per le luminarie, dal quale il magico nome lumi in aria, per poi, a grandi passi, dare il via a una trasformazione sempre più raffinata del prodotto stesso.
Ben venga quindi Olio Officina Festival, che non è solo festa, ma tradizione, ricerca, innovazione, sapore, gusto, grafica e design. In particolare, il design è quello che più mi appassiona nel vedere e nel capire tutte le modalità che le imprese produttrici e i designer applicano sul trattamento di questo oro giallo per migliorare le prestazioni organolettiche e comunicarle ai fini di migliorare la qualità della vita dell’uomo.
Sarà la mia formazione umanistica e tecnico scientifica, ma non essendo né uno chef né un professionista del settore, ma solo un consumatore, indagare sull’olio da altri punti di vista mi incuriosisce e mi appassiona, ma, soprattutto, mi permette di scoprire le dinamiche del progetto del contenitore e della sua etichetta.
Olio Officina con questa sua missione è diventata ormai un punto di riferimento e di conoscenza culturale, valori che devono essere divulgati attraverso, talk, seminari, mostre e pubblicazioni. Un percorso complesso, visto l’uso sempre più frequente del digitale, ma l’esperienza di vedere, toccare, assaporare e gustare l’olio nelle sue sfaccettature e nella sua emozionalità, il mondo del web non ce lo potrà mai trasmettere.
Quindi, avanti tutta, e in bocca al lupo per le prossime edizioni.
In apertura, Roberto Marcatti (Museo Lavazza, Torino), foto Umberto Zapelloni