Il Consiglio dei Ministri di Spagna, su proposta del Ministero dell’Agricoltura, della pesca e dell’alimentazione, ha autorizzato le modifiche alle normative volte a fornire maggiori informazioni sui settori dell’olio da olive e delle olive da tavola, al fine di migliorarne il monitoraggio e garantire una maggiore trasparenza sul mercato.

Il Regio decreto approvato modifica pertanto la normativa sulle dichiarazioni obbligatorie in entrambi i settori e aggiorna il Sistema Informativo del Mercato dell’Olio d’Oliva (SIMO), uno strumento, gestito dal Ministero e dalle comunità autonome, che viene potenziato allo scopo di migliorare la qualità delle informazioni e la tracciabilità del processo di produzione dell’olio da olive e delle olive da tavola.

Una delle novità è che i frantoi prima della commercializzazione devono presentare una dichiarazione annuale della produzione di oli da olive della stagione precedente, suddividendola per categorie merceologiche: olio extra vergine di oliva, olio vergine di oliva e olio di oliva vergine lampante. Tali informazioni aggiuntive saranno fondamentali per condurre una analisi di mercato, soprattutto perché la Spagna è il principale produttore mondiale di oli da olive.

Un’altra novità è la sostituzione delle dichiarazioni mensili di produzione biologica, con dichiarazioni annuali complementari per i frantoi e gli impianti di trasformazione delle olive da tavola operanti in regime di produzione biologica. Tutto ciò è un modo per semplificare la procedura e garantire l’affidabilità delle informazioni.

Il nuovo Regio Decreto, del primo luglio 2025, incorpora anche la svolta del settore verso una maggiore valorizzazione dei sottoprodotti. Tutto ciò è conforme alla normativa che riconosce come sottoprodotti i residui grassi provenienti dai frantoi oleari utilizzati per l’estrazione dell’olio di sansa grezzo. Proprio per questo motivo, gli essiccatoi di sansa sono ora tenuti a presentare una dichiarazione di attività mensile, mentre i frantoi oleari e gli estrattori di sansa completeranno le loro dichiarazioni sulla destinazione dei sottoprodotti senza la necessità di creare registrazioni aggiuntive che generano ulteriori oneri amministrativi.

Un’altra modifica significativa è l’eliminazione dei moduli standard per la raccolta dei dati, dato che le informazioni richieste sono già disponibili nei vari sistemi e procedure utilizzati dalle autorità competenti.

Allo stesso modo, le funzioni dell’Agenzia per l’Informazione e il controllo degli alimenti (AICA) sono in fase di aggiornamento, in conformità con le disposizioni degli emendamenti alla Legge sulla Filiera alimentare, e delle comunità autonome in relazione al censimento SIMO degli stabilimenti e degli operatori oleari.

Il decreto reale approvato lo scorso primo luglio elimina inoltre, con effetto retroattivo, le sanzioni per la presentazione tardiva della domanda unica della Politica agricola comune (PAC) per il 2025, tra il 15 e il 31 maggio, come stabilito in una risoluzione del Fondo di garanzia agricola spagnolo (FEGA).

In apertura, foto di Olio Officina