Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
Il segreto per conoscere un classico del calibro di Antonio Fogazzaro è leggerlo senza pregiudizi
Da leggere perché...Le lettere che scambiò con i suoi numerosi editori, messe a disposizione nel volume Fogazzaro e i suoi editori (1874-1911) dell’Accademia Olimpica, offrono ora uno spaccato storico-letterario di notevole interesse, in grado di condurre oltre il caso dell’autore singolo, perché illumina tutto un mondo della letteratura e dell’editoria fra Ottocento e primo Novecento non sempre adeguatamente conosciuto
Fogazzaro e i suoi editori (1874-1911), a cura di Giulia Brian, Nota introduttiva di Adriana Chemello, Vicenza, Accademia Olimpica, 2020
Gli studi e le pubblicazioni su e di Antonio Fogazzaro (25 marzo 1842-7 marzo 1911), l’Edizione Nazionale delle Opere presieduta da Fabio Finotti, le attività dell’Accademia Olimpica sono particolarmente meritorie: riportano infatti con energia l’attenzione sullo scrittore vicentino, mettendo a disposizione della cultura italiana documenti inediti o editi ma inquadrati in un contesto nuovo di acquisizioni critiche. Prende così rinnovata forma il profilo di un grande autore della letteratura italiana, che è stato per troppo tempo vittima di equivoci interpretativi nel Novecento; anche perché il suo forte (e invidiabile) sentimento della fede è stato spesso guardato con le sopracciglia sollevate da critici persuasi che un uomo moderno dovesse essere solo alfiere del dubbio e dell’inettitudine a vivere.
Come sempre, il segreto per conoscere un classico del calibro di Fogazzaro è leggerlo senza pregiudizi e disposti a studi approfonditi. Si tratta dell’autore che ha introdotto nella narrativa moderna europea sia il punto di vista composito (prima di Conrad: cfr. Miranda, 1874) sia la dematerializzazione della trama (prima di Virginia Woolf: cfr. Piccolo Mondo Moderno, 1901); che ha trattato per primo un tema delicato con rara finezza introspettiva: un giovane, Piero Maironi, che sente l’amore nella sua totalità di sentimento ed espressione fisica, come può amare una giovane, Jeanne Dessalle, che è stata in passato traumatizzata da violenze fisiche fino allo stupro? E come potrà farlo questa donna tanto profondamente ferita, che a sua volta sente però un amore vero e profondo per Piero? A interrogarsi è lo stesso Fogazzaro che ha portato nel romanzo i quesiti e gli slanci della grande mistica razionalistica, altro che le presunte, torbide, ambiguità fra l’altare e l’alcova di crociana memoria; che ha interloquito con la cultura europea attivamente e direttamente grazie alla sua conoscenza di più lingue (francese, inglese, tedesco…); che ha parlato della questione della “santità” laica (Il Santo, 1905), di scelte di fede radicali e non “istituzionali”, reseci familiari dal Novecento inoltrato, grazie ad esempio a Simone Weil.
Le lettere che Antonio Fogazzaro scambiò con i suoi numerosi editori, messe a disposizione nel volume dell’Accademia Olimpica che segnaliamo qui, offrono ora uno spaccato storico-letterario di notevole interesse, in grado di condurre oltre il caso dell’autore singolo, perché illumina tutto un mondo della letteratura e dell’editoria fra Ottocento e primo Novecento non sempre adeguatamente conosciuto. I pezzi di corrispondenza mostrano uno scrittore più interessato alla letteratura, ai rapporti umani, all’amore condiviso con l’editore per i libri che ai danari in sé, ma, per quanto detto, attento comunque alla stesura dei contratti, alle ristampe, alle vendite che sono «il vero, unico termometro del successo» come Fogazzaro stesso scrisse all’editore Baldini in una lettera dell’8 novembre 1910.
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