Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Asperger, teatro, e cura

Coltivare una cultura della diversità significa rispettare l’unicità di ciascun individuo, con tutte le sue peculiarità e necessità, anche dove queste appaiano a noi incomprensibili. Tra i compiti del teatro c’è quello di portare alla luce mondi altri - gli infiniti mondi possibili, a cui mira il viaggio dell’immaginazione in drammaterapia

Silvia Giacomini

Credere in cose che sappiamo non essere vere

Teatro. Una storia di una famiglia e di un matrimonio che si presenta, a seconda dei casi, come commuovente, divertente, fino ad essere un vero e proprio coraggioso dramma. È con lo spettacolo del pluripremiato scrittore e drammaturgo australiano Andrew Bovell che il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ha pensato bene di inaugurare la stagione teatrale 2024/2025

Mariapia Frigerio


Ricordando Anna Benedetti

La sua scomparsa lascia un grande vuoto. Ideatrice e mecenate di "Leggere per non dimenticare", ha ridato vita a un gusto del dialogo intorno alle idee e alla letteratura, cosa che riteneva oggi più che mai indispensabile

Daniela Marcheschi


Siamo tutti animali di vetro

Teatro. Perché rappresentare ancora oggi Lo zoo di vetro, opera di Tennessee Williams del 1944? Forse perché il mondo odierno è fragile. Così quel testo “datato” diviene adesso metafora della nostra quotidianità fatta di debolezze, pronta ad andare in frantumi allo stesso modo degli animaletti di vetro collezionati dalla sorella del protagonista

Mariapia Frigerio


Gli dèi che ritornano: il romanzo di Efesto

Ritornare ai classici. Non è un dio bello e affascinante come tanti altri, ma zoppo e sciancato. Non trascorre l’esistenza interminabile degli dèi tra banchetti e amori fugaci, ma lavora faticosamente al pari degli uomini. Non si sposta, se non occasionalmente, tra le vette dell’Olimpo, ma resta chiuso nella sua officina di fabbro. Che cos’ha allora di speciale Efesto, al punto da renderlo affascinante fino a diventare protagonista del nuovo romanzo di Paola Mastrocola?

Anna Ferrari


Un tragico safari vegetariano

In questa “stand-up tragedy” di Nicolò Sordo (manca la quarta parete e l’attore in piedi tra carrelli e pomodori parla al pubblico, ma non per farlo ridere, tutt’al più pensare) in una sorta di teatro-verità in cui l’interesse si concentra sull’immigrazione regolare e non clandestina, su quella forma di nuovo schiavismo che coinvolge gli esseri umani più poveri, quelli che nelle cronache odierne fanno meno audience

Mariapia Frigerio


Il sipario si apre sulla sfaccettata umanità di Puccini

Sessantasei anni di vita, quella del grande musicista lucchese, in cui si sono alternati ritmicamente un destino magnanimo e uno crudele. In scena, in prima nazionale al Giglio di Lucca, il racconto per voce e suoni dell’attore Alessio Boni - che fa percorrere al pubblico, passo passo, quasi prendendolo per mano, la genesi di tutte le opere di Giacomo Puccini - e del compositore Alessandro Quarta, al piano e al violino, con le sue musiche originali ad accompagnare l’abile struttura drammaturgica di Francesco Niccolini, autore dello spettacolo

Mariapia Frigerio


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Antonia Pozzi: l’anima delle cose

«L’artista [non] è colui che non arriva alla vita, ma colui che va oltre la vita». È a questa frase della poetessa milanese che lo studioso di letteratura Vecchio dà un particolare rilievo. Il filo conduttore dei saggi raccolti nel volume di Matteo Mario Vecchio è il rapporto tra Arte e Vita (ma anche tra il manniano Geist e Leben, e tra «filosofia» e «realtà», come evidenziato dall’analisi della poesia Filosofia), tema centrale nel lavoro critico, filosofico e letterario dell’autore, insieme al concetto di soglia, limite, frontiera

Silvia Giacomini


Ricordo di Franco Ferrarotti

Corso Italia 7 rende omaggio a Franco Ferrarotti. Il decano della Sociologia italiana è morto a Roma, il 13 novembre 2024  all'età di 98 anni, essendo nato il 7 aprile 1926 a Palazzolo Vercellese. Ferrarotti è stato un intellettuale probo, che ha seguito con lucidità le trasformazioni anche involutive della società italiana, dichiarandole senza timore, ma pure ma senza mai rinunciare alla libertà e alla volontà di costruire e guardare in alto in spirito di verità

David Fiesoli


L’evocazione di una vita

Intervista con Maura del Serra sulla sua opera teatrale La fonte ardente. Due atti per Simone Weil. Sotto il profilo storico-biografico e documentario, la conoscenza e lo studio dei testi della filosofa, mistica e scrittrice francese è cresciuta e si è radicata in Occidente, se non ancora presso il grande pubblico, creando ampie aree di attenzione alla sua persona

Michela Dianetti


La memoria di Nadežda Mandel’štam

In un corposo volume finalmente tradotto in italiano, la donna che salvò i versi di uno dei più grandi poeti russi, mandandoli a memoria e nascondendoli nelle fodere degli abiti, ripercorre una storia che sembra proiettare la sua ombra sull'oggi, ma al rovescio

David Fiesoli


Per non perdersi nel Labirinto

Ritornare ai classici. La conformazione fisica del nostro cervello richiama in qualche misura le circonvoluzioni di questa enigmatica struttura dove si scorge la compresenza di tenebra e luce, di mostruoso e razionale, di orrore e desiderio, di umano e divino. Attraverso il labirinto è possibile cogliere i meccanismi del mito greco, le dinamiche del suo farsi e disfarsi senza mai perdere la propria identità pur assumendone molte e diverse fra loro

Anna Ferrari


Una Chicane nelle nostre vite

Taccuino di lettura. Una poesia civile, legata al mondo del lavoro, è quella di Daniele Beghè, che è anche poeta della sintesi, degli ambienti urbani di periferia. Nei suoi versi c’è il sublime della quotidianità vista con infinita nostalgia, un linguaggio forte e potente subito ridimensionato dalla stessa vita nei suoi aspetti più banali e anche divertenti

Mariapia Frigerio


Una realtà distorta dalle psicosi di una nuova accidia

Una pièce travolgente, andata in scena in prima nazionale al Teatro Gobetti di Torino.  Una sorta, a tutti gli effetti, di anti-tragedia, Il panico, opera dell’argentino Rafael Spregelburd, offre una lettura sferzante, spietata - e, diciamo pure, “scorretta” - verso quanti abitano quella parte di mondo che definiamo “Occidente”

Mariapia Frigerio