Olio Officina Festival 2025, il programma di giovedì 27 febbraio
A Genova, presso i Magazzini del Cotone, c'è grande attesa per la giornata inaugurale. Tutto ha inizio nel pomeriggio. Il tema portante si sviluppa sin dal primo giorno
Olio Officina Festival
Non è fantascienza. Dobbiamo prepararci a tutto. Concepire delle isole galleggianti per produrre olive è possibile. Si parte dal concetto di Ocean Cropping. Anche perché le piante sono in qualche misura tolleranti allo stress salino. La tecnologia necessaria è già presente in esse, modificando e sviluppando il DNA affinché gli olivi possano gestire al meglio l’acqua salata. Ecco cosa ci dicono al riguardo due biotecnologi agrari: Eddo Rugini e Bruno Ruggiero
A Genova, presso i Magazzini del Cotone, c'è grande attesa per la giornata inaugurale. Tutto ha inizio nel pomeriggio. Il tema portante si sviluppa sin dal primo giorno
Il secondo giorno di Olio Officina Festival si fa intensissimo. Sono mobilitate ben cinque sale, oltre alla aree comfort. Parole e opere, pensieri e assaggi
Anche il terzo giorno è densissimo di incontri. È un evento in cui non si va per un passaggio rapido ma ci si ferma dal mattino fino a sera. A Genova, preso le sale del centro congressi dei Magazzini del Cotone
Dopo tanta attesa ha finalmente inizio la quattordicesima edizione del grande happening dedicato agli oli extra vergini di oliva e ai "condimenti per il palato e la mente". C'è un ricco programma suddiviso in tre giorni, da giovedì 27 febbraio fino a sabato 1 marzo. Non c'è appassionato oleofilo che possa mancare all'appuntamento. L'evento è rivolto a tutti, dal semplice consumatore al fruitore professionale dell'olio, ma non potranno certamente mancare gli stessi protagonisti, artefici di una materia prima alimentare unica
L’attesa è finita, non è un più un segreto quel che si svolgerà nei tre giorni del grande happening dedicato ai “condimenti per il palato e la mente”. L’appuntamento, per la prima volta dopo tredici anni, è a Genova, non più a Milano, dal 27 febbraio all’1 marzo. Il tema portante: l’olio e il mare
Tutto è partito da un frantoio a conduzione familiare, in Umbria, a Montecchio; quindi a seguire è stata la volta di un museo dell’olio, fino a giungere all’apertura di un servizio di accoglienza a Orvieto, con l’impegno di introdurre la gente comune a fruire dell’olio a partire da un progetto di cucina dedicato. In anteprima qui, e a breve a Olio Officina Festival, la storia, raccontata in prima persona, dalla quinta generazione del Frantoio Bartolomei
Gli ultimi due difficilissimi anni, pur con olivagioni per nulla generose, e con un mercato in fibrillazione, rappresentano comunque un'opportunità per l'intero comparto. L’olio extra vergine di oliva prodotto in Italia sta crescendo in Gdo, seppur del solo 3%, ma è un segnale importante, che può aprire spazi anche per gli oli Dop e Igp
Secondo i dati Ue, negli ultimi cinque anni, la produzione di olio d’oliva è gradualmente calata in tutta Europa. Lo scenario è molto teso, ma nonostante ciò il settore ha tenuto. Il crollo paventato da molti non c’è stato, si è anzi assistito a un complessivo riposizionamento dell’extra vergine a scaffale. D’altra parte, si ha a che fare con una spremuta di olive, non con un detersivo: è inaccettabile trattare da prodotto civetta l’olio extra vergine di oliva
Giovedì 29 febbraio, in occasione dell’apertura di Olio Officina Festival 2024, il direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale si è soffermato sulle dinamiche attuali affrontate dal settore, facendo luce su alcuni aspetti cruciali che caratterizzano questo delicato momento. Il grande happening si è tradotto anche nell’occasione per consegnare a questa importante figura il premio Olio Officina - Cultura dell’Olio
Purtroppo, pur con le tante e differenti cultivar, l’olio extra vergine di oliva non entra nella ricerca e nello sviluppo di nuovi sapori e combinazioni che portino a esperienze culinarie sempre più soddisfacenti e interessanti. La gran parte dei consumatori è ancorata al concetto del risparmio su un prodotto preferibilmente privo di specifici attributi e che sia disponibile per tutti gli impieghi
La sola logica incentrata sul prezzo porterebbe il mercato verso una inevitabile depressione. Quello degli oli extra vergini di oliva rappresenta invece da sempre un segmento di eccellenza da valorizzare. Ecco allora l’esempio virtuoso della catena distributiva Todis, presentato in prima persona dal responsabile dell’ufficio commerciale: “Abbiamo deciso di ampliare l’assortimento Dop e Igp e investire sugli oli monocultivar, collocandoli in aree ben dedicate ed evidenziate dello scaffale olio, inquadrati sotto la nostra marca Premium di Private Label L’arte delle specialità, unitamente a una esplicativa carta degli oli”
Nell’ambito della tredicesima edizione di Olio Officina Festival, durante le sedute di assaggio dell’1 marzo, l’extra vergine del Consorzio di tutela ha ricoperto un ruolo di primo piano. Al mattino, con le degustazioni dedicate ai bambini della scuola primaria, per proseguire poi nel pomeriggio con il folto e variegato pubblico composto da professionisti del food&beverage, nonché da blogger, giornalisti, appassionati di buon cibo. Ogni sessione è stata curata dallo chef Giuseppe Capano e dall’agronoma Maria Viola Bonafini
La valenza dell’identità territoriale per rilanciare l’olivicoltura italiana è una strada per certi versi obbligata, ma alquanto complessa, tra luci e ombre. Quello delle attestazioni di origine olearie Dop e Igp è stato tra i temi più centrali, decisivi e urgenti della tredicesima edizione di Olio Officina Festival. Riportiamo la relazione di Francesco Gasparini, owner di PrimOli
A chiudere la tre giorni del grande happening dedicato ai "condimenti per il palato & la mente" ci sarà uno dei duo di chitarre più attivi e conosciuti nel mondo. Insieme hanno suonato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Canada, in Asia e in America latina, dalla Carnegie Hall di New York alla Konzerthaus di Vienna, dalla Sejong Hall di Seoul alla Sala delle Colonne di Kiev, dall’Auditorium di Milano al Concertgebouw di Amsterdam. Il “Washington Post” li ha descritti come “extraordinarily sensitive, with effortless command and an almost unbearable delicacy of touch”