Esperienze

Comfort Food e memoria emotiva: l’olio come carezza del gusto

Il cibo, nella sua dimensione più profonda, non è mai solo nutrimento. È linguaggio emotivo, connessione, ricordo. L’olio extra vergine d’oliva ha una texture avvolgente, emana profumi familiari, amplifica la palatabilità dei piatti. In questo linguaggio diventa parola dolce e fluida: quella che unisce, che armonizza, che fa sentire a casa

Adele Bonaro

Federico Graziani, tra i personaggi più eclettici del vino italiano

Da valente sommelier a produttore di grido, attraverso uno straordinario percorso professionale. Nel 1998, appena ventitreenne, vince il titolo di Miglior Sommelier d’Italia. Dopo esperienze presso grandi chef approda da Aimo e Nadia, a Milano, e frequenta contestualmente agli impegni di sala la Facoltà di Viticoltura ed Enologia, laureandosi brillantemente con il professor Attilio Scienza. Sotto la lente il Mareneve

Antonello Maietta


Olio e parole. La newsletter come spazio di relazione vera

Nell’era dei social e degli algoritmi, è uno strumento che non urla e non rincorre trend. Scrivere e diffondere una newsletter su temi legati all’olio? Significa restare presenti anche quando non si vende. Significa tenere vivo il legame tra un invio e l’altro. Significa far sentire all’altro che dietro ogni parola c’è una mano, un pensiero, una storia vera

Adele Bonaro


La grande sfida: riutilizzare gli oli delle conserve alimentari

Non si deve buttare via niente. Un olio, tanto più se di qualità, non può essere sprecato. L’esempio virtuoso del Frantoio di Sant’Agata di Oneglia – con una performance di alcuni giovani chef alcuni giovani chef in programma a “Ecomondo”, a Rimini - va necessariamente rilanciato e imitato. Non ha senso disperdere, tantotopiù nell’ambiente, l’olio che rimane nel fondo dei vasetti di sottoli e conserve

Olio Officina


L’algoritmo non sa nulla di olio. Ma può aiutare a venderlo

Dietro ogni piattaforma, dai social network ai motori di ricerca, c’è un sistema che decide a chi mostrare i contenuti che si intendono comunicare, in base agli interessi e ai comportamenti online delle persone. L’obiettivo tuttavia non è “piacere all’algoritmo”, ma usare la tecnologia per parlare meglio alle persone. I dati aiutano a capire, ma solo chi comunica con passione e coerenza riesce a farsi ricordare

Adele Bonaro


Il consolidamento dell’identità nella classicità dello stile Pio Cesare

Tra i primi a credere nel potenziale delle colline albesi, l’obiettivo del fondatore era per l’epoca ambizioso: produrre vini che riflettessero fedelmente le varietà e i territori delle Langhe. Dall’Unità d’Italia ai giorni nostri, quasi 150 anni di storia attraverso tre secoli. Oggi le redini aziendali sono in mano alla quinta generazione. Sotto la lente c’è il Barolo Ornato

Antonello Maietta


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Pietroso, con la vendemmia 1978 il primo Brunello di Montalcino

Domenico “Delfo” Berni, professione impiegato amministrativo, nel 1970 acquista un podere in collina, e con lui ha inizio un nuovo corso. Nel 1992 l’ulteriore svolta, con il nipote Gianni Pignattai. In poco più di mezzo secolo Montalcino si è trasformato da borgo rurale, con un reddito pro capite tra i più bassi d’Italia, a distretto vitivinicolo di eccellenza nel mondo

Antonello Maietta


Tre Monti, il primo vino in anfora della Romagna

Fondata sulle colline di Imola nei primi anni Settanta da Sergio Navacchia con la moglie Thea, dopo l’iniziale proposito di produrre poche bottiglie per la famiglia e gli amici, l’azienda si è trasformata in un progetto enologico di ampio respiro. Oggi, dopo la scomparsa dei genitori, l’attività è seguita dai figli David e Vittorio, dediti alla ricerca e alla sperimentazione. Tra le varie referenze, il Vitalba, nato quasi per scommessa nella vendemmia 2013, è diventato oggi il bianco di riferimento

Antonello Maietta


L’ Altare 2017 di Marramiero. Pura essenza di vitalità

Il nostro Paese non si appresta a essere invaso dai vitigni forestieri. Possiamo stare tranquilli. Si pensi al Trebbiano, e in particolare al Trebbiano d’Abruzzo, l’unico tra tante denominazioni di origine ad aver la possibilità di rivendicarne una tutta per sé. E tra coloro che hanno sempre creduto nelle potenzialità del vitigno emerge senza dubbio Dante Marramiero, il quale  negli anni Sessanta ha dato vita ai primi insediamenti agricoli a Rosciano, in provincia di Pescara

Antonello Maietta