Gotha alimentare

Biblioteca Storica dell’Agricoltura

Biblioteca Storica dell’Agricoltura

Il patrimonio librario, che fa capo al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, pur essendo specializzato, non è settorializzato e si apre a una visione sociale, giuridica e anche letteraria del fenomeno agricolo. A dominare gli scaffali sono in gran parte i volumi di carattere economico e tecnico

Olio Officina


La Biblioteca Nazionale Storica dell’Agricoltura fa parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Fin dal 1848, anno di nascita del Ministero dell’Agricoltura e del Commercio, che aveva il difficile compito di armonizzare i diversi sistemi amministrativi degli Stati annessi al Regno Sabaudo, particolare considerazione fu data alla raccolta di opere e di pubblicazioni provenienti dalle aree scientifiche, tecniche e giuridiche comunque collegate con il mondo dell’agricoltura. Vengono così gettate le basi per la costituzione della biblioteca che da allora segue di pari passo le alterne vicende del Ministero.

Sotto la forte guida del governo Cavour, dopo un periodo di stasi, il Ministero dell’Agricoltura conosce una nuova florida stagione. Seguendo, così, le parole dello statista il quale incita per l’agricoltura di “avvalersi e giovarsi dei consigli e degli insegnamenti della scienza”, si gettano le basi organizzative del patrimonio librario che già conta 1.030 volumi.

L’organizzazione della biblioteca non prevedeva fino ad allora una suddivisione in sezioni ripartite per argomenti, ma solo la raccolta effettuata per autori, registrati in ordine alfabetico.

Caratteristica di questa prima collezione è la prevalenza di autori francesi che toccano tutte le aree del settore giuridico ed agrario. Sarà però nel decennio 1860-70 che, sotto la guida di un insigne studioso, Carlo Ohlsen, comincia l’acquisizione delle opere più antiche e prestigiose. Si è in un periodo di promettente risveglio per tutto il settore, il cui incremento è ritenuto ormai fondamentale per lo sviluppo del Paese.

Un esempio di collegamento tra agricoltura e apparato dello Stato è rappresentato dai primi comizi agrari, le cui relazioni sono raccolte nella Biblioteca. Fiore all’occhiello è rappresentato però dagli studi per l’attuazione della bonifica territoriale e per l’irrigazione, aspetti, questi ultimi, collegati allo sviluppo forestale, quale fonte di combustibile e di sicurezza del suolo per la funzione idrogeologica del rimboschimento.

È del 1884 l’inchiesta Jacini che evidenzia in maniera preoccupante il problema agricolo. In questi anni nasce anche la questione meridionale che acutizzerà la frattura fra Nord e Sud. Intanto lo sviluppo tecnologico preme verso un ‘accelerazione economica, evidenziando in maniera sempre più incolmabile l’esistenza di due Italie.

Nel frattempo il patrimonio librario subisce un notevole incremento sia quantitativo che qualitativo. Si rende perciò necessaria sin dal 1909 la pubblicazione mensile sul Bollettino Ufficiale del Ministero dell’elenco di tutte le nuove opere acquistate o pervenute alla Biblioteca.

Il primo ventennio del ‘900 è essenzialmente legato al sistema fondiario del meridione e agli ordinamenti latifondistici. La consistenza bibliografica del Ministero si arricchisce intanto di opere di diritto medioevale e di statuti che tramandano gli usi, le tradizioni e le consuetudini locali. Si sente, insomma, il bisogno di approfondire le conoscenze in tali settori prima di poter parlare di unificazione e di ammodernamento.

Si ricercano perciò modelli e suggerimenti dal passato. Tra il 1923 e il 1929, nonostante le scarse disponibilità finanziarie, tormento questo che ha quasi sempre accompagnato la storia dell’istituzione libraria, la Biblioteca si arricchisce di una grossa mole di lavori scientifici, riguardanti specialmente statistiche sui lavoratori, sulle malattie professionali e sui primi scioperi.

Proprio in questo periodo durante il quale riprende forza l’idea di Cavour di attuare una bonifica integrale, muore Cesare De Cupis, noto economista e studioso delle problematiche dell’Agro Romano, che destina alla Biblioteca una dettagliata raccolta di trattati e studi sulla campagna romana e sui suoi problemi.

Nel 1929 nasce il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, la cui organizzazione diventa sempre più articolata. E di questa fervida attività riorganizzativa si trova traccia nei numerosi rapporti conservati nella Biblioteca che vengono affiancati anche dai primi studi approfonditi degli economisti sul fenomeno tipico del settore agricolo, ove, ad una produzione crescente corrisponde una diminuzione dei prezzi.

Con l’acuirsi dei gravi problemi sull’approvvigionamento conseguenti al secondo conflitto mondiale, crescono le sperimentazioni e le ricerche da parte delle Direzioni Generali dell’Alimentazione e dei Tesseramenti.

Nel dopoguerra si prepara la grande riforma fondiaria, sostenuta dal Ministro Segni, la quale con lo sgretolamento della grande proprietà terriera contribuisce alla nascita della piccola proprietà contadina ed al recupero del territorio delle zone di montagna. Nasce il Mercato Comune Europeo. Una quantità di studi , monografie e relazioni sui temi dell’integrazione economica, della ricerca e del mercato agricolo, arricchiscono gli scaffali della Biblioteca con ritmo crescente, ma privo di un ordine sistematico di acquisizione e con criteri di acquisto decisamente frammentari. Tutto ciò causato forse anche dalle inaspettate e non progettate proporzioni che nel frattempo la Biblioteca andava assumendo.

Il patrimonio librario della Biblioteca pur essendo specializzato, non è settorializzato e si apre ad una visione sociale, giuridica ed anche letteraria del fenomeno agricolo.

Il catalogo per materia comprende le seguenti categorie principali:

  • Enciclopedia e Poligrafia
  • Scienze filosofiche e didattiche
  • Scienze economiche e sociali
  • Scienze giuridiche e politiche
  • Lavoro
  • Scienze matematiche, fisiche, naturali ed applicate
  • Storia e geografia
  • Letteratura
  • Scienze ed industrie agrarie.

La raccolta delle opere iscritte nelle classi di scienze economiche e sociali, lavoro, scienze delle finanze e statistica, scienze ed industrie agrarie supera numericamente la metà dell’intero patrimonio librario della Biblioteca, il che conferisce alla stessa uno spiccato carattere economico e tecnico.

La Biblioteca dispone anche di un pregiato fondo antiquario. Si tratta di circa cento “cinquecentine”, purtroppo non in legatura originale, ma prevalentemente custodite da una copertina pergamenata risalente al diciottesimo secolo. Tra esse vanno annoverate quelle della compilazione giustinianea con la glossa dei giuristi dell’Università di Bologna (1300) e circa centoventi referenze bibliografiche riguardanti la storia agraria in generale di Lucio Giunio Moderato Columella, agronomo latino del I secolo d.C.. Tra le sue opere merita particolare attenzione la traduzione veneziana del 1559 di Pietro Lauro Modenese e quella successiva del Pagani e di Benedetto Del Benedetto Del Bene, nonché l’Historia generale plantorum del 1586 in due volumi.

La raccolta dispone anche della traduzione di Giuseppe Compagnoni del trattato De Re Rustica di Marco Porcio Catone, risalente però al XVIII secolo, nonché la Storia naturale di Caio Plinio Secondo, tramandata nell’edizione volgarizzata dall’abate Placido Bordoni.

La parte storica della Biblioteca contiene inoltre numerosi volumi provenienti dallo Stato Pontificio, in particolare una nutrita giurisprudenza del Tribunale della Sacra Rota rappresentata da varie raccolte, tra cui quella del Cardinale De Luca del 1707 in 25 volumi.

Completo in sette volumi è il Trattatus de nullitatibus dell’avvocato Blasio Altimaro datato 1678 e la collana degli Editti del Regno di Sardegna emanati dal Re Vittorio Amedeo III di Savoia sino al 1774.

Tra le opere francesi va annoverata la collezione completa in quindici volumi dell’opera dell’ Abate De Malby, inusitata e stampata su carta di fibre vegetali di canapa, datata 1795.

Le opere del ‘700, complessivamente, ammontano a circa un migliaio, mentre quelle ascrivibili al secolo precedente sono più di duecento. Numerosi sono anche taluni importanti studi locali del settecento circoscritti alle trattazioni di problemi agricoli locali con particolare riguardo alla storia degli stati preunitari.

Anche tra le pubblicazioni più recenti vi sono però opere di grande valore bibliografico come il Commentario al Codice Civile di Scialoja e Branca, il trattato di diritto privato in 21 volumi di Pietro Rescigno e il Trattato di diritto civile di Vassalli in settanta volumi.

Tra le opere in continuazione vanno annoverate senz’altro i Commentari di procedura civile e L’Enciclopedia del Diritto.

Preminente anche il settore di scienze agrarie che comprende la storia e i maggiori trattati generali di agricoltura, botanica, chimica, geologia, idraulica ed irrigazione. Particolare riguardo va anche all’ampio patrimonio cartografico per lo studio del territorio al quale si aggiunge la raccolta completa del Catasto Agrario che consente di analizzare le produzioni agricole e disporre così di elementi di informazione sulle disponibilità di derrate alimentari.

Il comparto bibliotecario relativo alla storia sindacale e del lavoro italiano ed internazionale è di primo ordine. L’autore che più si è dedicato allo studio della materia è stato certamente Luigi Einaudi che è presente con i suoi saggi sulla Critica Sociale e con la raccolta di ricerche nelle Cronache economiche e politiche di un trentennio.

Il Ministero che, bisogna ricordarlo, sorse come Ministero del Commercio e dell’Agricoltura, dispone anche della più ragguardevole raccolta di libri di materie economiche esistenti in Italia. Unica nel suo genere, indisponibile anche per la Biblioteca economica della Banca d’Italia, è la raccolta completa del Bollettino Ufficiale della Società per Azioni il cui primo fascicolo continua a pervenire ininterrottamente da oltre un secolo.

Il seguente testo è tratto dal numero 38 di Agricoltura, volume a cura di Stefano Cazora. Si ringrazia per le preziose informazioni il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

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