Le forme dell'olio
Il bucchero etrusco come veste per l’olio
Dal vetro sostenibile, ottenuto tramite un processo di produzione a ciclo chiuso, la linea dell’azienda agricola Bianchini guarda all’innovazione dedicando le etichette al territorio in cui è collocata e alla formazione ingegneristica dei proprietari, Rosa e Giorgio
“Due ingegneri e un uliveto”. Così si legge nel sito aziendale dell’azienda agricola Bianchini. Loro sono due appassionati oleofili che hanno un sogno da realizzare, dichiarato in modo inequivocabile: trasformare l’olivicoltura in qualcosa di virtuoso, grazie – come sostengono – a un impiego etico della tecnologia. Questo sogno in realtà è già messo sapientemente in atto, visti i risultati, sia in termini di qualità di prodotto, ampiamente riconosciuta anche da premi ricevuti, ma anche sul fronte dell’abbigliaggio delle loro bottiglie, ispirate al mondo etrusco.
I protagonisti si chiamano Rosa e Giorgio, di professione data analyst e ingegnere ambientale, ma, come ben si comprende, anche olivicoltori. Tutto nasce dalla volontà di recuperare l’attività di famiglia di Rosa, un’azienda fondata negli anni ’30, in Calabria, dal bisnonno Michelangelo. Mai perdere le radici.
Ecco l’ambizione di proseguire quella storia e di crearne una nuova. Oggi l’obiettivo non è soltanto far rivivere il passato, proseguire quanto è stato già fatto, ma innovare secondo una logica virtuosa, rispettosa dell’ambiente. Per loro non è importante produrre ma avere a cuore ciò che è la matrice di tutto, la terra: “curare le piante in modo naturale e con il minimo intervento invasivo. Con il nostro progetto – dicono – vogliamo avere cura della natura e delle persone, grazie alla fiducia che riponiamo nelle nuove tecnologie”. Dite un po’ voi se non è una dichiarazione di intenti.
Il contenuto e la forma. Ed ecco la veste grafica suggestiva, ispirata la bucchero etrusco.
Rosa Bianchini non coltiva solo l’amore per la terra e la bellezza delle bottiglie, c’è anche un impegno per rendere funzionali le bottiglie, capaci di offrire un servizio, come per esempio si nota osservando l’etichetta. Infatti – come opportunamente dichiarano – per migliorare l’esperienza d’uso e garantire la qualità degli oli prodotti hanno pensato bene di introdurre in etichetta “un modo per capire se la temperatura dell’olio è adatta”.
Un bollino termovirante sparisce quando la temperatura supera i 20° C per riapparire quando questa si ristabilisce tornando ai valori protettivi per l’olio.