Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
Aiutare i piccoli editori con i medesimi meccanismi del calcio
Una quota di indennità che riconosca alle piccole case editrici i costi di scouting e di promozione di un esordiente quando fa “il grande salto” e passa a una casa editrice maggiore. È questa l'idea di Alberto Albertini, autore del romanzo La classe avversa

La sua proposta è semplice ma ammirevole, come lo stesso scrittore ammette, “il calcio prevede un meccanismo di solidarietà a favore delle piccole squadre di provincia che hanno valorizzato i giovani calciatori: quando una grande squadra li compra, e loro firmano un contratto da professionisti, va corrisposta un’indennità di formazione alla società meritevole della crescita e dello sviluppo di tali calciatori”.
Ecco, lo stesso meccanismo sarebbe da applicare anche alle piccole case editrici, per il prezioso lavoro svolto. “La FIFA – prosegue Albertini – ha stabilito un forfait dei costi che avrebbe affrontato la nuova società se avesse dovuto provvedere alla formazione del calciatore, e li moltiplica per il numero di anni di formazione”.
“Anche per l’editoria – ci rende edotti Alberto Albertini – perché non proporre una percentuale forfait sul contratto stipulato con la grande casa editrice, da girare alla piccola casa editrice meritevole di aver scoperto e lanciato l’autore?”
A noi di Corso Italia 7 la proposta è piaciuta molto, non foss’altro perché pure noi siamo piccoli editori. Si spera che si possa realmente concretizzare, sarebbe una bella notizia.
L’idea di Albertini è sicuramente da rilanciare e sostenere. Cogliamo intanto l’occasione di questa bella idea per segnalare l’ultimo lavoro di Albertini. Il romanzo La classe avversa, pubblicato quest’anno da Hacca edizioni, è il racconto del disfacimento di un paradigma, quello che vedeva nel modello industriale a gestione familiare il segreto del miracolo italiano. Protagonista di questa storia è il figlio ed erede di uno dei proprietari dell’azienda, costretto a mostrarsi all’altezza del ruolo che gli spetta mentre studia e sogna di laurearsi in Lettere e infatti, per tutti, lui è “il Poeta”. La svolta, con tutte le conseguenze che ne derivano, viene quando l’azionista di maggioranza affida l’azienda a un amministratore delegato che si rivela un tagliatore di teste, sadico e accentratore.
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