Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
Bonsai e altre poesie
Poesie inedite, poesie tradotte. Per i lettori di Corso Italia 7
Essere alla mano
A mano a mano che invecchio
e divento miope
riesco a immaginare
soltanto ciò che tocco.
Le mani dicono
che ho lo sguardo di giada.
E anche i ricordi migrano
nel tatto
come in una primavera
dalle dieci facce diverse
che risparmia alla pelle
il gelo irreale del distacco.
Lingua messa a fuoco
Quello che si dicono i sapienti
secolo dopo secolo non cambia,
è una lingua segreta e solitaria
sedotta dal sussurro ininterrotto
degli amanti, subito estraneo
all’unità mancante.
Ogni visione focalizza.
Però non sa che ciò che cerca
scatta nella fotografia di ciò che passa
pudico in bianco e nero
dentro il respiro.
Fugaci a noi stessi
Lo sguardo è un soffio,
ma chissà perché in ogni rapporto
c’è sempre un punto da fissare
fuori cornice.
Ciò che cerchiamo
contempla la fonte e il cristallino
con tutta la mutevolezza delle gocce:
quando cambia il quadrante dei venti
e le certezze dormono con la testa sulle gambe
della nostra infinita adolescenza
ciò che ci orienta
è la direzione dei tuoi occhi
(accesi, sperduti
dentro i tergicristalli di una storia)
che luccica sulle assicelle dei ricordi
come il barbaglio della pioggia.
Bonsai
Ormai non ci cerchiamo più,
torniamo al minimo,
però “Cercare” e “Ormai”
sono due parole ostili
all’intuizione,
perché distruggono le sue scorciatoie
per arrivare al nucleo delle cose.
A volte ne avevo abbastanza di te,
e altre volte mi affannavo a ritrovarti.
Però per un breve attimo,
quello che avviene all’infinito
in ciò che di colpo ci misura,
ti ho sempre vista accanto a me,
e in una vita appena abbozzata
come la nostra
questo è già tutto.
La grande via
L’alone che è intorno alle cose
e mescola le immagini:
ecco un orizzonte mobile
per parlare di te
e dell’eredità dell’incertezza,
il dono che mi offri
vivendo dove tutto inizia
e mai si compie
nel possibile,
là dove le vetrate che tremano
ci insegnano a passare
in un aspetto trasparente
dell’amore.
Accanto a te
ciò che mi afferra mi regge
con tutti i nomi diversi
che le fonti dell’aria
insegnano agli specchi,
e l’elemento indiretto
e incomprensibile
che sorge dallo spostarsi verso un altro
diventa il bisogno vitale
che respiro.
Il Qi del nuoto
Immergersi insegna ad affiorare.
Tutto ciò che ho vissuto
e il lago attraversa mentre nuoto
alzerà la sua spuma all’improvviso
davanti a te,
perché il blu sommerso incombe,
e l’intimità che fluttua ci trattiene
come un oceano tra le dita
leggere come l’acqua piovana.
Icona e coccinella
Soffio via il ciarpame
per dirti: prediletta,
e trovarti vinta e carnale
sulla bocca degli atomi indicibili,
con tutta la grazia
di quella che non conosce la bellezza
senza la materia scarlatta della vita
pizzicata da anni brano a brano.
Là dove si ostina, la speranza
come tutto ciò che sfugge all’ordine incombente
vive sul bordo di quello che attendiamo…
Per chi oscilla nel plancton dell’assenza
non è possibile svelarsi senza danno,
così sarebbe meglio fabbricarci con le mani
finché la quiete ci accende sconosciuti
nella morbidezza degli intuiti.
L’amore non sa la prospettiva,
eppure esco da te
stringendo in pugno una visione obliqua
dove poterti a modo mio cercare :
l’icona che preserva l’erotismo
come una coccinella sfrecciante sulle dita,
e un letto pieno di mele dolci e luccicanti,
inafferrabili dalle fauci dei rimorsi
come un sottile distillato.
Teoria e prassi della lumaca
Con una lumaca nascosta nella mano
ti parlavo del dono e del coraggio
di andare al centro dei propri desideri,
e tu mi fissavi con la lentezza muta
che striscia nei segreti.
Vita da cani
I cani
mangiano ciò che gli diamo
e ringhiano a qualcosa in lontananza
anche per noi
che li seppelliremo in un prato
come ossi,
senza sapere che la morte
è anche una parola
e nessun luogo.
Eppure quando li chiamiamo
divorano lo spazio
e le sue assenze
con la felicità amorosa
di chi ascolta.
Terra promessa
Definire gli inizi è difficile,
soprattutto partendo dal miraggio
di ciò che è compiuto.
Acqua, sete, acqua
sospese finché l’amore non inizia
a diventare una figura zampillante:
così le radici vagano
alla ricerca della terra promessa
dalla grazia di un attimo.
Proprio per questo mi è possibile scoprirti
là dove balenano altre vite,
e i sorrisi diventano un riparo
al lento smantellarsi delle briciole.
E’ il naufragio di tutti,
ma col suo ritmo sbilenco
sopravvivere è un piccolo gioco
che a poco a poco allude allo shanghai…
Eppure alcune parole oltrepassano
come detriti incandescenti
le leggi generali dei molti
sfuggendo ai registri della conoscenza;
parole sgorgate come unico, primo,
tu (quando mi guardi),
e tutto ciò che si abbatte
sugli avamposti enormi della solitudine
con lo stupore di una luce bianca.
Uno sguardo sul presto
Teste di fiammifero,
prenotazioni internet d’aereo,
e i primi versi sbucati
da chissà dove,
mi fanno pensare al presto
prima che scappi.
Presto per me,
l’inesplorato
dall’aroma di menta,
è una parola
che sfreccia come una muta di cani da slitta,
e una direzione nella neve infinita
troppo abbagliante.
Visto di sbieco,
là dove nasce l’attesa,
presto ha molti denti che mordono,
una nube bianca di piume
dove posarsi a credere
quando ci sfiora la meta,
e l’ago d’oro che cuce i centimetri
come se fossero doni
sorti da un tramonto marino
rapido e fresco.
Un lampo scalpita
nella sua sosta,
come se il mondo fosse già stato
tra poco e adesso,
e tutti gli angoli piegassero un segreto
irraggiungibile
retto dai nomadi:
così ho imparato a spiare
il presto nei volti che si attardano
fino a morirne.
E poi c’è il presto accanto a te,
felice e pazzo,
che ha un’infinità di voglie, e storie, e smanie,
ma che per fare presto ad accostarci
non troviamo mai il tempo
di ascoltare.
Poesie tradotte
Als Vorwort
Jacob und der Engel ringen
doch unter den Schlägen
bricht ihm der Name weg
In Palermo, ein spottender Knabe
Herber Geschmack
einer Brombeere
auf einem Bausch
Watte
Frau im Gemüseladen
Es düften
inmitten der Luft
ihre zögernde Miene
und der Rosmarin
im gemeinsamen
Tun
Voranschreiten
Wolken,
wie ein Muster wehender
Schritte
Der Fremde
Transparente Wabe
voll Bienen
und Honig
Wien, im Garten von Steinhof
Kostbar das Bild
eines Hundes,
wenn Zähne
zubeißen
(da Navicelle, Napoli, Cronopio, 1995)
Wo du redest
bleibt eine Spur
ein verwischtesViolett,
fest in der Luft
wie ein Verlangen auf Pflaumen.
Manche finden es unlogisch
(aber die Logik ist nicht
das fehlende Verlangen von manchen),
sie meinen, das Wort
sei keine Frucht
habe also keine Schale,
aber wenn das Innere nackt wäre,
wer würde je zuhören?
Die Farben, die
deine Klänge kleiden,
wenn du redest,
hören auch
für alle, die taub sind,
den Obstgärten der Welt zu,
wie das Blau vom Flüstern
das Rot von Kirschen,
das Grün von der Kenntnis
und schließlich die goldene Beere
des Ja,
deine süßeste.
Nun jetzt, wo es Winter wird,
und du fern bist,
denke ich nach,
die Bäume erforschend,
die kahl schweigen,
bloß was wir nicht verstehen,
verändert uns zuweilen
bis ins Tiefste.
(da Le Amorose, Macerata, Quodlibet, 2004)
[«Akzente», Februar 2007, traduzione di Renate Mundt]
Extreme Home
When the key turns
an extreme house
is the one where the square meters
become round
to exorcize the spell
of one who is chained to his own being.
I hear many wolves, and thunderclaps, and bears
that swim in the arteries of the cement
to dismantie the peat of the mind.
I sense that perspective is a whale
that swallowed Jonah’s freedom
exploded in the torch of the stars
as if every moth were unique.
And above all I sense that the secret veil
of the attic on my head
is born of your skirt hung on the hanger,
bricks, mortar and plaster
with wich a gigantic hand
underpins the empty gashes of my heart,
when your body snows,
and everywhere a warm cascade flurries.
For Ethel Rosenberg, presumed to be a Communist Spy
A month before the electric chair
she wrote to her children
about a large blackbird with red wings that
landed in the patio of the penitentiary
to steal the crumbs that she was throwing to the sparrows,
and how the wake of its splendor
had made her feel upon her skin
for a long instant
the radiant warmth of their embraces.
Then at the swooshing of a foot on the gravel
the blackbird flew away
sweeping away their images
in the flight of all that is light,
and now I wonder
if those sparrows around her so hungry
weren’t the strange ideas for which we live
and whirl
until death
lost like crumbs of bread.
Days and Light
It’s still early.
Let me take what you gave me
without knowing,
like a forgetful snowflake
that builds its snowman
while remaining a crystal dance.
Light pours down above your neck
with slow diamond shapes returning,
and I think every now and then that
the expert touch of the morning
is worth the effort.
(da Altre amorose, Mecerata, Quodlibet, 2017)
The Method
In front of the not yet
the objective of science
is prediction.
To presume
is already a distance traveled upwind,
a step ahead
that feels its way
along an infinite path.
Call it will
the hiss of the steel in the breeze
of the drill
that seems to disappear
with a white sparkle
of joy,
but the point that they
are inducing
applies to other points
lost in the cosmos
with the felicity of a hypothesis
exact
like a metronome.
Now listen to me:
sand, potassium carbonate
and clarity
to say glass,
the only home
that can stay within me.
Fire is missing,
the flicker that moves
in the crystal
the old weakened form.
It’s the pathway
of a breath,
the future that drifts
no longer with beams
kneading the air
with clay.
And this sky-blue movement
is your life,
variable
traveling
within a grain of sand
with old unpaired
shoes.
(da Darwin, Macerata, Quodlibet, 2009)
[«InVerse», 2018, traduzione di James Schwarten]
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui
Commenta la notizia
Devi essere connesso per inviare un commento.