Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Quattro liriche di Nicola Dal Falco

Nicola Dal Falco

Quattro liriche di Nicola Dal Falco

Campacci

Là, per la cruna dell’ago

dove passano cane e canicola,

scrocchia d’erbe il sentiero.

L’aria appena si muove,

solleva profumi canditi

di cere, di stoffe, di bacche.

Va a zonzo una reliquia,

un catrame d’ossa e con queste

l’ombra di sotto,

lezzo d’anime e nomi.

Due cagne – in testa Rubinia –

gettano ansia tra i rovi, cerchiando segreti,

cacciando tartufi.

Sembra che sappiano, al di là delle nuvole,

quale respiro intrecci l’attesa e la sosta.

Scavano, perse nel golfo d’ogni singola impronta.

*

come pini marittimi

nel loro appetito di cielo e rossa corteccia,

ritti fino alle chiome che scuriscono a tratti l’azzurro,

colmo ogni sera di gialli e di viola,

curva, s’allontana la terra per ogni dove,

scivolando di epoca in nuova quiete,

d’ingente carezza ad altra riva

e come pini che il mare rinomina

s’apparenta il destino

*

cosa agita

la siepe alberata,

l’assennata linea

dei frassini?

e il becco occhiuto

del merlo?

i bucaneve, mani alzate?

il tetto che sotto il sole

schiocca di paura?

sarà la neve profonda che gela sui monti

o il suo ricordo quando scendeva

testarda, a larghi fiocchi come petali?

le grand champ

*

Dei canti ascolta

Il baccano

In fondo alla siepe

Più tondo e chiaro

Per il lievitare

Di nubi in pioggia

Tutta la lingua del mondo

E oltre

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia

Iscriviti alle
newsletter