Visioni

Quanto sono credibili le stime di produzione?

Adriano Caramia

Il tema dominante della campagna olearia in corso è stata la riduzione drastica del quantitativo di olio prodotto in Spagna, rispetto a quanto previsto dall’Aforo (sistema di previsione elaborato dalla Giunta della Comunità dell’Andalusia).

Il mercato segue con attenzione l’andamento climatico, l’accumulo delle piogge (e finanche l’entità degli invasi per le eventuali irrigazioni), i vari stadi dell’evoluzione fenologica delle piante: cosicché i prezzi rilevati hanno già scontato la quota relativa all’alea derivante a mano a mano che tali variabili si manifestano.

Al momento dell’ufficializzazione delle stime di produzione (per i paesi che le effettuano), le sorprese sono relative, perché ormai tutto è stato ampiamente diffuso e discusso. Però i consuntivi di produzione offrono spesso, come quest’anno, sorprese assai clamorose.

In Spagna (leggi l’articolo) si è quindi posto in discussione il sistema delle stime preventive, per diversi motivi. Innanzitutto la notevole differenza fra quanto previsto (1.348.000 tonnellate per la sola Andalusia, che comunque rappresenta mediamente l’80% della produzione iberica) e quanto accertato al 31 di marzo (1.107.000 tonnellate). La differenza è di circa 241.000 tonnellate, oltre il 18% in meno.

Inoltre si opina che la Spagna faccia male a fornire dati presuntivi di produzione, in quanto favorirebbe i competitori italiani nello sviluppo delle adeguate strategie di mercato, a scapito dei produttori e imbottigliatori spagnoli.

Ovviamente queste considerazioni, che scaturiscono dal mondo degli oli di oliva, sono valide per gran parte delle merci.

In una epoca durante la quale le comunicazioni sono così immediate e raggiungono capillarmente ogni snodo del tessuto economico e sociale, ritenere che un black-out di notizie possa favorire un paese in luogo di un altro è mera illusione. Eserciti di operatori (mediatori, agenti, tecnici, buyers e sellers) perlustrano i territori, spulciano i giornali, intrecciano telefonate e scambi di vedute generando una mole di informazioni che comunque sovrastano ogni “censura”. Le stime ufficiali hanno perso un poco del loro fascino, non hanno più quella valenza manifestata nel film “Una poltrona per due” commedia americana del 1983 di John Landis, nel quale il sol fatto di poter intercettare anzitempo le previsioni sulla produzione delle arance avrebbe potuto garantire lucri giganteschi sui “futures” del succo congelato. Oggi sono degli appuntamenti iconici, ma che in massima parte sono anticipati nei loro contenuti dal lavorìo incessante che un tessuto connettivo sottostante svolge. E questo lavorìo è costituito in massima parte da noi mediatori che, alla basilare funzione di incontro fra le parti accompagna il controllo logistico dell’evasione delle compravendite ed anche la indagine sulle variabili connesse alla produzione, stoccaggio e commercializzazione delle varie merci.

Molte grandi aziende hanno strutture interne per l’acquisizione e la elaborazione di queste informazioni, ma entità commerciali piccole e medie possono con fiducia contare sull’operato della nostra categoria. Anche in tempi difficili quali quelli della pandemia, durante i quali i movimenti e i rapporti in genere sono stati limitati o compromessi del tutto, i mediatori merceologici hanno saputo organizzare una rete di notizie ed opportunità di scambi che hanno garantito alle aziende produttive, di trasformazione e di commercializzazione di operare sempre, districandosi fra paventate manovre speculative e difficoltà di reperimento dei prodotti.

Se negli scaffali dei supermercati italiani ed europei non vi sono state penurie di alimenti e beni di consumo in genere, assieme a tutti i lavoratori di tutte le aziende, un piccolo merito va ascritto anche agli Agenti di affari in mediazione.

Questo editoriale, a firma del mediatore merceologico Adriano Caramia -che i lettori di Olio Officina conoscono bene per le sue costanti attenzioni al mercato estero, con le puntuali quotazioni settimanali commentate nel dettaglio – è stato pubblicato in anteprima nella newsletter di FIMAA, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (che potete leggere QUI) e per questo ringraziamo sia FIMAA, per la gentile concessione, sia l’Autore, per aver voluto condividere anche con i nostri lettori la sua argomentata analisi.

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