Economia

L’olio non manca, tuttavia

Previsioni di un prossimo raccolto al ribasso in Spagna. E il prezzo sale. Proprio così, sale il prezzo dell'olio di oliva all'origine. Sale, in previsione, del 20% secondo quanto pubblicato dal quotidiano spagnolo "El Pais" lo scorso 20 luglio

Agra Press

L’olio non manca, tuttavia

L’olio non manca. Ma il settore gioca sul futuro e i prezzi del prodotto all’origine hanno sperimentato negli ultimi giorni un aumento superiore al 20% davanti alle previsioni di un prossimo raccolto al ribasso. La mancanza di piogge in primavera ha causato una caduta del raccolto compresa tra le 800 e le 900 mila tonnellate, il 50% al di sotto della campagna precedente.

Secondo i dati in possesso degli operatori, i prezzi di un olio lampante o di un olio di oliva di qualita’ inferiore sono passati da una media di 1,65 euro al chilo per tutta la campagna a cifre leggermente al di sopra dei 2 euro, mentre per un olio vergine il prezzo ha i 2,20 euro al chilo.

Dal mondo della produzione, Agustin Rodriguez, responsabile del settore olivicolo della Upa Andalusia, parla di un recupero delle quotazioni rispetto ai prezzi rovinosi registrati in passato.
Questa forte crescita ha colto di sorpresa qualche industriale, mentre la grande distribuzione ha iniziato la ripercussione sui prezzi di vendita al consumatore finale.

Nella scorsa stagione la produzione di olio d’oliva ha raggiunto il livello record di 1,773 milioni di tonnellate. Questo volume ha determinato una stabilizzazione dei prezzi verso il basso che ha determinato un forte aumento della domanda. Le vendite nel mercato nazionale sono cresciute del 18%, fino a 48mila tonnellate al mese. Nel frattempo le esportazioni sono aumentate del 54%. A questo ritmo, l’esportazione avrebbe raggiunto il traguardo storico di un milione di tonnellate.

Ai primi di giugno le giacenze complessive erano pari a 1,015 milioni di tonnellate. Se si mantenesse il ritmo attuale di vendite, soprattutto nei mercati esteri, gli stock nel mese di ottobre scenderebbero a meno di 300 mila tonnellate. Tuttavia, con l’attuale aumento dei prezzi, negli ambienti agricoli si ritiene che ci potrebbe essere un ridimensionamento delle vendite, in particolare sui mercati esteri.

Per la prossima campagna le previsioni di raccolta sono al ribasso per la mancanza di piogge primaverili che ha colpito la fioritura, anche se più di un terzo della coltura dispone ormai della possibilità di irrigazione.

[Vidal Mate’, quotidiano – a cura di agra press (pf)]

La foto di apertura è di Silvia Ruggieri.

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