Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
“A ritroso”, ovvero una meditazione sulla vecchiaia, sull’ignoto e sul tempo
Da leggere perché … Nanni Cagnone è uno dei nostri maggiori poeti e mirabili traduttori, ma non solo, e ogni suo libro lo ribadisce, imponendosi all’attenzione dei lettori perché profondamente sentito e pensato. Il volume di cui vi parliamo propone un percorso cronologico all’indietro – quasi in una sorta di canone inverso, potremmo dire – nella propria produzione poetica, come a ribadirne la coerenza dell’ispirazione e l’unitarietà della ricerca formale
Nanni Cagnone, A ritroso 2020-1975, Milano, Nottetempo, 2020
È sempre una festa della poesia e della intelligenza l’uscita delle raccolte poetiche di Nanni Cagnone, nato a Càrcare, nell’entroterra savonese, il 10 Aprile 1939, e che è pure narratore, editore (della casa Coliseum) e tanto altro. Cagnone è uno dei nostri maggiori poeti e mirabili traduttori, in specie dal greco antico (Eschilo, Parmenide) ma non solo; e ogni suo libro lo ribadisce, se ce ne fosse ancora bisogno, imponendosi all’attenzione dei lettori perché profondamente sentito e pensato.
Questo A ritroso propone un percorso cronologico all’indietro – quasi in una sorta di canone inverso, potremmo dire –nella propria produzione poetica, come a ribadirne la coerenza dell’ispirazione e l’unitarietà della ricerca formale. Si tratta di una meditazione sulla vecchiaia e la morte, sull’ignoto, “l’oscuro” e la precarietà, sul tempo o le cose che si compiono “su di noi[…]/in taciturne rovine”, nello stesso momento, però, in cui “tutto in sé/comincia qualcuno”(p. 56).
Leggere Cagnone è un antidoto al “poetese” di oggi: quel linguaggio standard, banalizzato dai luoghi comuni e dalla inconsapevolezza formale, che appare sempre più diffuso in tante pubblicazioni di collane grandi e piccole. Per il valore della poesia di Cagnone, bastino i versi seguenti:
Un niente, un vuoto
di memoria, tolse vento
al fogliame. Briciole
di pane raffermo
caddero indietro.
Talora si stanca
il vero, come la gente
al pensiero
del giorno dopo
del giorno dopo,
sempre a seguire l’orlo
temuto rovinoso.
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