Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

“Cambiare”, un libro che non è solo una delizia ma un omaggio alle donne

Taccuino di lettura. Ha quasi cinquant’anni, ma questo volume di Liv Ullmann è ancora, per stile e contenuti, un piccolo classico: leggibilissimo e ricco di riflessioni. Non vuole essere, come la stessa autrice scrive, un’autobiografia, ma vuole parlare dell’amore, dell’essere una creatura umana, della solitudine, dell’essere donna. E parlare di un uomo. E, ancora, del suo continuo tentativo di cambiare sé stessa

Mariapia Frigerio

“Cambiare”, un libro che non è solo una delizia ma un omaggio alle donne

Una rilettura: Liv Ullmann, Cambiare, Oscar Mondadori, 1979

Cambiare di Liv Ullmann ha quasi cinquant’anni eppure è ancora, per stile e contenuti, un piccolo classico: leggibilissimo e ricco di riflessioni.

Da donna, trentaseienne all’epoca, sull’essere donna, in primis, con l’annuncio dell’infermiera alla sua nascita «Purtroppo è una bambina» che la dice lunga su un certo modo di pensare.

Era il 1938, ma…

Questo libro non vuole essere, come la stessa Ullmann scrive, un’autobiografia, ma vuole parlare dell’amore, dell’essere una creatura umana, della solitudine, dell’essere donna. E parlare di un uomo.

E, ancora, del suo continuo tentativo di cambiare sé stessa.

Così, diviso in quattro parti, Norvegia, Gli abitanti dell’isola, Stella stellina…, Maschere, per finire con una sorta di dichiarazione d’amore alla figlia Linn, Per Linn, il racconto si sposta tra presente e passato, tra lussuosi alberghi americani e la sua amatissima Norvegia («dove tutto è così bello che ti fa male dentro»), tra Los Angeles e Oslo.

Un mondo dove ancora le governanti erano parti delle famiglie, le sue di bambina e quelle della sua bambina. Sussurri e grida, il film, viene da sé…

Quelle governanti che la facevano sentire «felice e sicura come non ricordo di essermi mai sentita più pienamente tale in tutta l’infanzia».

C’è tutto il suo amore per il teatro, per gli spogliatoi, per l’odore dei vecchi mobili in contrapposizione alla sua vita da star hollywoodiana: truccata, pettinata… fasulla.

Mentre quando è a Oslo è la Nora di Casa di bambola, personaggio che le apparterrà tutta la vita, anche quando lo reciterà a New York.

Un personaggio su cui continuerà a lavorare, passando dal suo amore per Stanislavskij e il suo metodo a quello brechtiano del suo maestro Palitzsch (collaboratore di Brecht), con il suo voler vedere il personaggio da fuori.

Ci parla poi delle indistruttibili differenze tra uomo e donna.

Se un uomo scrive nessuno lo disturba, se lo fa una donna sì, perché «la professione di un uomo è molto più rispettata, come pure il lavoro che fa in casa, la sua stanchezza, il suo bisogno di concentrarsi».

E dei terribili sensi di colpa, di colpa “femminile” che hanno le donne che lavorano per quello che pensano di levare alla vita domestica..

C’è poi il bellissimo rapporto con la nonna e il loro amore per il cinema, l’amara descrizione delle case di riposo dove chi le abita ha in comune «solitudine e attesa».

C’è l’abbandono della scuola che l’annoia, la vita a Londra e il teatro, il ritorno in Norvegia.

Ci sono i sogni d’amore che lei realizza in astratto con James Stewart che dallo schermo non può deludere.

C’è il successo e l’incontro con gente potente.

In questo alternarsi tra passato e presente c’è un incantevole dialogo tra biciclette: la sua e quella della sua bambina.

C’è una famiglia importante, quella degli Ullmann, e c’è l’isola (Farö) e Ingmar…

C’è il suo sentirsi in colpa, di fronte a un uomo, per essere forte e per sentire lui più debole. Come era successo con Bergman di cui si sentiva, nonostante la differenza d’età, madre.

Insomma un libro che non solo è una delizia, ma un omaggio alle donne da «una donna – una donna sola che ha fatto carriera e che ha una bambina».

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia

Iscriviti alle
newsletter