Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Cosa si intende per “societa letteraria”?

Alcune riflessioni a proposito dell'opera di Mario Tobino e del capolavoro di Gino Cesaretti, Lucido e buio. Con una domanda, rivolta agli studiosi: perché della letteratura italiana del Novecento si parla senza sporcarsi le mani della polvere degli archivi?

Daniela Marcheschi

Cosa si intende per “societa letteraria”?

Ascolto uno studioso dire in TV che Mario Tobino non ha frequentato la società letteraria che tardi. Che è la vita diretta la sua vera frequentazione, la sua passione. Ma cosa si intende per “societa letteraria”? E si vive o si scrive?

Ancora una volta questo aut-aut banale? Per uno preso dal suo mondo fantastico come Tobino, scrivere era il modo più intenso di vivere. Perché era uno scrittore vero, prima di tutto. Poi, per quanto impegnato come medico, cosa dire delle sue frequentazioni con Benedetti, Cancogni, Giovannini, Pea, Petroni, Sandro Volta e Ardinghi, Mari Di Vecchio, Del Beccaro ecc. ecc.? E tutti questi incontravano e leggevano anche Pannunzio e Terra.

Si parla anche di antifascismo spontaneo di Tobino. Ma se Benedetti, Giovannini e altri non lo erano così spontaneamente!…

Leggere il capolavoro di Gino Cesaretti, Lucido e buio: cosa dicevano e facevano quei giovani allora è chiarissimo. Siamo ben prima della II Guerra Mondiale, per la cronaca. Ma perché della letteratura italiana del Novecento si parla senza sporcarsi le mani della polvere degli archivi?

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia

Iscriviti alle
newsletter