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Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Emilia Luti, ovvero “La correttrice” di Alessandro Manzoni

Taccuino di lettura. Un romanzo in crescendo con un explicit decisamente commuovente. Belle le descrizioni o, meglio, le atmosfere dei palazzetti di D’Azeglio, genero di Manzoni, e quelle dell’autore dei Promessi Sposi in via Morone. Brava l’autrice, Emanuela Fontana, che ancor di più ci ha fatto innamorare dello scrittore milanese e del suo romanzo che abbiamo riletto e “corretto” con lei

Mariapia Frigerio

Emilia Luti, ovvero “La correttrice” di Alessandro Manzoni

Emanuela Fontana, La correttrice, Mondadori

Dopo un inizio, per me, innervosente (non amo l’eccessiva aggettivazione, precisa e pedante, molto da professoressa) il libro mi ha catturata.

Non so quanto questo sia legato alla mia infanzia milanese e alle estati su «quel ramo del lago di Como», ma è certo che quando la correttrice di Manzoni, al secolo Emilia Luti, si trasferisce da Firenze a Milano, il libro si rianima.

Belle le descrizioni o, meglio, le atmosfere dei palazzetti di D’Azeglio, genero di Manzoni, e quelle dell’autore dei Promessi Sposi in via Morone.

Una Milano che ci mostra indistintamente serate alla Scala e “fughe” nei vicoli malfamati del Bottonuto (come non ricordare a proposito il bel romanzo manzoniano con il suo Bottonuto Poco a me stesso di Zaccuri?) e poi tanti tantissimi personaggi che si muovono tra Milano, Lecco, Brusuglio, Lesa.

Insomma un romanzo in crescendo con un explicit decisamente commuovente. Brava Emanuela Fontana che ancor di più ci ha fatto innamorare di Manzoni e del suo romanzo che abbiamo riletto e “corretto” con lei…

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