Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Maura Del Serra traduttrice del poema di Robert Kelly, “The Cup”

Da leggere perché... La Coppa è suddivisa in novantuno lasse, o strofe dal numero variabile di versi, ricche di assonanze e consonanze; ma tali lasse potrebbero essere a volte – forse, e meglio – definite anche “stanze”, sia pure in senso lato: per il loro disegno compiuto e per i momenti di forte intensità lirica che vi si trovano espressi. Si tratta di una vera e propria sinusoide metrica che trama questo poema sincretistico e ne profila la lettura: in orizzontale (il succedersi di eventi) e in verticale (le risonanze interiori, gli echi sapienziali, i significati simbolici e allegorici

Daniela Marcheschi

Maura Del Serra traduttrice del poema di Robert Kelly, “The Cup”

Dell’opera versatile e meritoria di Maura Del Serra (Pistoia, 1948) «Corso Italia 7» ha fornito più volte informazione sia dando conto del suo teatro in poesia e in prosa rappresentato in Italia e all’estero – cfr. ad esempio i volumi Teatro e Altro Teatro, con introduzioni di Antonio Calenda e di Marco Beck, Pistoia, petite plaisance, rispettivamente 2015 e 2019 –,  sia della sua opera poetica: se ne leggano almeno i più recenti Bios, poesie, haiku, distici 2015-2019, Firenze, le Lettere, 2020 e Ali straniere. Poesie, haiku, distici 2016-2021, Roma, Newton Compton Editori, 2022.

La Del Serra è però anche una traduttrice a cui si devono versioni italiane notevoli da più lingue e, prima di tutto, la più bella traduzione in Italiano (Roma, Newton Compton, 1992) del romanzo Le Onde (1931) di Virginia Woolf, e, inoltre, anche di opere di William Shakespeare e Katherine Mansfield, di Else Lasker Schüler e Christine Koschel, di Sor Juana Inés de la Cruz e Jorge Luis Borges, di Marcel Proust, Albert Camus e Simone Weil: ma l’elenco potrebbe continuare a lungo.

L’ultima fatica della Del Serra, pubblicata a Pistoia da petite plaisance nel 2023, è la traduzione con testo inglese a fronte dell’opera The Cup. A Pilgrimage/La Coppa. Un pellegrinaggio, del poeta americano Robert Kelly, nato nel 1935 a New York. Kelly, docente di Letteratura medioevale e Traduttologia in diverse università degli Stati Uniti, è un autore prolifico, fra l’altro, di  saggi, di testi sia in prosa, con i suoi nove volumi di racconti brevi e fiabe, sia in versi: più di cinquanta i suoi libri di poesie, una autoantologia delle quali è Selected Poems (1960-1993), Los Angeles, Black Sparrow, 1995; mentre The Cup. A Pilgrimage, poema epico-narrativo, è uscito nel 2019, a New York, presso McPherson & Company.

La Coppa è suddivisa in novantuno lasse, o strofe dal numero variabile di versi, ricche di assonanze e consonanze; ma tali lasse potrebbero essere a volte – forse, e meglio – definite anche “stanze”, sia pure in senso lato: per il loro disegno compiuto e per i momenti di forte intensità lirica che vi si trovano espressi. Si tratta di una vera e propria sinusoide metrica che trama questo poema sincretistico e ne profila la lettura: in orizzontale (il succedersi di eventi) e in verticale (le risonanze interiori, gli echi sapienziali, i significati simbolici e allegorici), giusto come potrebbe accadere guardando attentamente un affresco medioevale. Del resto, ancor prima Orazio non diceva Ut pictūra pŏēsis?

Se il mito è ciò che è accaduto una volta e accade sempre rinnovandosi nei casi e nelle varie situazioni degli uomini, la «coppa» è quel Santo Graal corporeo-spirituale affidato dal figlio dell’Uomo-figlio di Dio ad ognuno di noi venendo al mondo: lo dobbiamo custodire e a nostra volta, se necessita farlo, affidare soltanto a mani sicure, consapevoli del suo inestimabile valore. Perché quella «coppa» è anche un rinnovato vaso di Pandora: non contiene solo i mali come quello del mito greco, ma anche i beni d’amore che si possono riversare nel mondo, se siamo capaci di rimanere fedeli al senso del nostro viaggio nell’esistere.

Nell’introduzione, Maura Del Serra parla a ragione di un nucleo tematico d’ordine fisico e metafisico: il mare e l’isola – l’oceano Atlantico e Cuttyhunk Island, sede abituale dei soggiorni estivi del poeta insieme con la moglie e musa Charlotte Mandell – che rimandano subito agli errores di Ulisse e al ritorno alla sua amata Itaca; a cui possiamo aggiungere a corollario la ricerca di sé e la ricerca dell’Altro; la perdita di sé nel mondo e la tensione verso la trascendenza; e infine il pellegrinaggio nella letteratura (La Coppa è ricchissima di allusioni testuali, di criptocitazioni) come guida indispensabile per leggere, interpretare, il pellegrinaggio della e nella nostra vita senza mistificazioni, senza orpelli estetizzanti.

Quella leggendaria «coppa», che ha contenuto il sangue di Cristo e che ora è vuota, ma pronta a riempirsi dell’«aria», cioè delle innumerevoli vite e significati che si possono vivere sulla Terra, è anche il simbolo stesso della poesia e del suo potente sguardo. Espressione e conoscenza.

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