Corso Italia 7

Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of Literature
Diretta da Daniela Marcheschi

Poesia musica teatro per un più ampio orizzonte di senso

Proseguendo la ricognizione sul progetto Poiesis Poesia Musica Teatro e sui suoi protagonisti, che ha già prodotto l’articolo dedicato al Presidio Poetico apparso il 23 maggio 2023 e le interviste ai due attori, Lorena Nocera e Luciano Pagetti, pubblicate rispettivamente l’8 maggio e il 5 giugno 2023, abbiamo rivolto alcune domande ai musicisti coinvolti nella rassegna

Giovanni T. Sillari

Poesia musica teatro per un più ampio orizzonte di senso

Innanzitutto, un brevissimo profilo dei musicisti coinvolti nel progetto Poiesis:

Gianni Satta, brillante trombettista e arrangiatore, attivo soprattutto nel Jazz con alcune incursioni nella musica classica, ha all’attivo numerosi progetti musicali a suo nome e numerosissime collaborazioni con altri musicisti. Tiene masterclass di tromba jazz e di laboratorio orchestrale.
Fabrizio Trullu, pianista e arrangiatore, solista e improvvisatore originale dotato di una solida tecnica pianistica, è docente di pianoforte jazz presso il Conservatorio di Alessandria e ha tenuto seminari di improvvisazione e musica d’assieme in Conservatori e altre istituzioni musicali.
Alberto Venturini, percussionista e polistrumentista (suona i clarinetti e tutta la famiglia dei sassofoni) è attivo nel campo del Jazz, ma anche della musica cameristica e della World Music, anche come fonico e produttore discografico col suo studio di registrazione in Cremona.
Silvia Colli, violinista, ha collaborato con diverse orchestre e gruppi cameristici; specializzatasi nella prassi esecutiva della musica antica e barocca, si esibisce, anche come solista, con vari ensembles di musica antica su strumenti originali. È docente di violino presso il Conservatorio di Cuneo.
Maurizio Piantelli, liutista e tiorbista, è attivo come solista e come esecutore del “basso continuo”, in ambito internazionale, coi maggiori ensembles di musica antica e col gruppo da lui diretto, il Laus Concentus. Con la musicologa Laura Pietrantoni ha fondato a Lodi, nel 1992, l’Associazione Musicarte.

Infine le due giovanissime musiciste, Agata Saletti (violino) e Olivia Colonna Zyumbrovskiy (tastiera) che ne Le voci dei bambini hanno impersonato con sorgiva freschezza la voce musicale di quel “popolo dei bambini” cantato da Margherita Rimi nelle sue poesie e nei suoi saggi.

Silvia Colli e Maurizio Piantelli. Foto di Ambrogio Visigalli

A questi musicisti abbiamo rivolto alcune domande sulla loro esperienza col teatro in generale e con la teatralizzazione della parola poetica propria del progetto Poiesis.

A nome del trio di musicisti-improvvisatori di matrice jazzistica risponde il trombettista Gianni Satta:

Quali sono i problemi e quali gli stimoli del fare musica dal vivo in un’azione teatrale?

Fare musica non tanto in, ma piuttosto di un’azione teatrale che abbia per protagonista la Poesia è assolutamente diverso rispetto alla performance in un concerto puramente musicale: la musica condiziona anche la parte visiva ed i tempi teatrali.
Serve un’alta concentrazione e un coinvolgimento completo del musicista in tutta l’azione.
Le dinamiche dei suoni cambiano in continuazione e fra gli stimoli maggiori c’è il fatto che lo strumento può essere utilizzato non solamente con la sua timbrica standard, ma a volte si sperimentano e si utilizzano suoni/rumori che creano atmosfere particolari.

Come si trova ad interagire con degli attori?

Interagire con degli attori non è stato facile, le prime volte. L’attore usa voce, movimento, corpo, sguardo, silenzi, tutte cose che ho capito e assimilato con la pratica in teatro e cercando dei punti di dialogo con gli stessi attori; punti di dialogo da cui poi si sviluppa tutto il resto della musica che verrà utilizzata nell’azione teatrale.

Come sceglie, o elabora, le musiche per un testo teatrale e in particolare, come nel caso del progetto Poiesis, per dei testi poetici?

La scelta e l’elaborazione delle musiche in un contesto teatrale, in modo particolare in un progetto che teatralizza testi poetici, non può mai essere casuale.  I brani si scelgono (e si elaborano o a volte si creano ex-novo) provando in teatro con gli attori e selezionando quelli che più rispondono e reagiscono/interagiscono con i tempi della poesia, con i suoi contenuti, con le vibrazioni che da entrambe le parti nascono ascoltandosi a vicenda.
Niente è lasciato al caso perché tutto arriva dall’ascolto, dal nostro rapporto con la verità del testo alla personalissima cifra interpretativa di attori e musicisti, cercando di trasmettere al pubblico le stesse emozioni che proviamo noi in scena.

Per i musicisti di formazione classica-barocca risponde la violinista Silvia Colli:

Quali sono i problemi e quali gli stimoli del fare musica dal vivo in un’azione teatrale?

Lo stimolo maggiore è riuscire ad interpretare il testo poetico attraverso il proprio linguaggio e strumento musicale, ma anche entrare in empatia con l’attore, capire il suo punto di vista, reagire ai suoi input e dargli degli stimoli durante la rappresentazione.
I problemi nascono, eventualmente, se non c’è questa intenzione reciproca.

Come si trova ad interagire con degli attori?

È molto interessante constatare la reciproca permeabilità durante lo spettacolo, per cui l’interpretazione musicale e quella teatrale diventano una sola forma di recitazione, inscindibile, nella quale ogni componente contribuisce ad accrescere il valore complessivo dell’opera.

Come sceglie, o elabora, le musiche per un testo teatrale e in particolare, come nel caso del  progetto Poiesis, per dei testi poetici?

La scelta del repertorio è in base sia all’interpretazione della poesia teatralizzata sia all’ “affetto” corrispondente-rispondente al testo poetico (come insegna ancora la teoria degli affetti del ‘600).  Il fine dell’esecuzione musicale è maggiormente incentrato sul trasmettere e fare vivere delle emozioni, meno sulla dimostrazione di bravura.

Ritiene valido l’inserimento delle due giovanissime musiciste ne Le voci dei bambini su testi di Margherita Rimi? E qual è stata la loro reazione a questa esperienza?

Ritengo che la scelta di inserire Agata e Olivia nello spettacolo sia valida, appropriata, molto educativa per loro. Le ragazze hanno reagito in modo molto professionale, impegnandosi e preparandosi seriamente, e hanno vissuto un’esperienza emotiva importante seguendo l’interpretazione del testo.

In apertura, Fabrizio Trullu, Alberto Venturini e  Gianni Satta. Foto di Antonio Imperatori

Giovanni T. Sillari

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