Corso Italia 7
Rivista internazionale di Letteratura – International Journal of LiteratureDiretta da Daniela Marcheschi
Tempi d’Europa è una antologia corale che raccoglie in volume una accurata selezione internazionale di poeti. Ne sono curatori Lino Angiuli e Milica Marinkovic. Il libro è stata pubblicato dalla casa editrice La Vita Felice. Per i lettori di “Corso Italia 7”, presentiamo un estratto dalla prefazione di Amedeo Anelli. >>> Gli intrecci, i prestiti, i conflitti, le tradizioni, i travasi, la qualità millenaria di alcune letterature, anche di piccole consistenze numeriche, il dialogismo, i continui passaggi di testimone, i bisogni di una tradizione rispetto ad un’altra, non rendono più possibile il sostare monologicamente in ambito linguistico nazionale, sia ricostruttivamente nella storiografia sia creativamente.
In una correlazione stretta fra geografia e storia, fra temporalità e spazialità, fra corporeità complesse, modi di gestire gli “orizzonti”, i tempi e gli spazi, anche creativi, le culture si aprono ad un sentimento complesso dell’intersecarsi temporale delle tradizioni, che riguardano sempre più il senso del presente e la costruzione del futuro.
Di qui i condivisibili auspici di molti e anche dei curatori per la formazione di un’Europa dei popoli, delle culture e delle idee, in cui la diversità rappresenti un valore, un auspicio di senso ulteriore, un’apertura significativa, nella costruzione di un senso di comunità plurima, armonica e dialogante, rispettosa delle diversità, avendo ben presente che ogni prassi istituisce una propria controprassi e che «rendere la luce» può comportare «una cupa metà d’ombra».
Poesie dunque, nel quadro delle stagioni, anche qui, un intreccio di natura e cultura, di natura naturata prima e seconda, di una natura totalmente assorbita nel sociale sin nel paesaggio e di umanità che si plasma anche distruttivamente nei grandi sostrati materiali e naturali, nei gradi dell’essere, del vivere, del comprendere e del sapere.
L’antologia, dove peraltro troviamo anche la uguale dignità e vitalità di lingue e dialetti, si muove in un auspicio di rinnovata percezione delle cose e delle comunità, in una visione di “bene comune”, che, come l’acqua, ci potrebbe dissetare nella prospettiva di un’umanità più piena, prossima e plurale.
Amedeo Anelli
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