Codice Oleario

Gli olivi felici dei Mori

Puntare sul recupero di un paesaggio già bello di per sé, rendendolo ancora più significativo, mettendoci dentro tanto amore per la creatura olivo e per il proprio territorio. Le foto testimoniano un impegno, quello della Fondazione le Radici di Seggiano, in Toscana, che sarebbe da imitare anche altrove

Olio Officina

Gli olivi felici dei Mori

I lavori di recupero dell’oliveto dei Mori, ubicato sul colle di Seggiano, sono stati ultimati. Il progetto e i lavori sono stati portati avanti dalla Fondazione le Radici di Seggiano, su una superficie di proprietà di circa 2 ettari e mezzo, che il Comune di Seggiano ha donato quattro anni fa al momento della costituzione della Fondazione, quale dotazione patrimoniale.

Il progetto portato avanti negli ultimi tre anni, ha visto prima l’impianto di circa 100 olivastre in una zona rimasta spolta dopo che la tromba d’aria aveva raso al suolo le conifere presenti, piantate negli anni ’70, e poi con il successivo recupero di circa 80 piante di olivastra secolare, grazie ad una potatura di riforma e pulizia da erbe e arbusti infestanti che avevano invaso tutta l’area.

L’intervento è stato portato avanti in più fasi grazie a risorse proprie della Fondazione e all’attivazione di un progetto comunitario sulla misura 124, per il recupero dell’oliveto a fini scientifici, sia come campo prova per sperimentazione di tecniche culturali biologiche, oltre all’attivazione di progetti, sia di inserimento sociali che di un inserimento di pubblica utilità in sostituzione a pena detentiva, che ha consentito la pulizia finale dell’area, come da foto allegate.

Il progetto di recupero dell’oliveto “storico” dei Mori, poste nel colle sotto le mura medioevali di Seggiano si inserisce nel più ampio contesto di visita del Museo dell’Olio “diffuso”, con ampliamento dei suoi percorsi di visita, oltre che della possibilità di ampliare i campi di ricerca agronomica e scientifica, già in atto con il progetto radici intelligenti (intelligent roots) con “l’olivo nel cisternone”, ma soprattutto nella riqualificazione paesaggistica del Colle di Seggiano, che storicamente era completamente olivetato, chiaramente inerbito, con terrazzamento e sentieri.
In quest’ottica si inserisce l’ulteriore idea di recuperare dei vecchi sentieri che dal colle scendevano dal paese a valle verso il convento del Colombaio e il Castello di Potentino.

Per completare il recupero “produttivo” dell’oliveto, la Fondazione, pensa di iscrivere le superfici alla Dop Seggiano e di fare un bando per la vendita delle olive “certificate” in pianta.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Fabio Menchetti

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