Codice Oleario

Il chi è dell’olivicoltura lucana

SPECIALE OLIVARUM BASILICATA. L’olivo rappresenta in Basilicata la coltivazione legnosa più diffusa. È presente in oltre 26 mila aziende, con quasi 30 mila ettari di superficie destinata alla coltura, con una presenza media di quasi un ettaro di oliveto per azienda. Sono sessantanove le varietà che costituiscono il ricco germoplasma locale, ma sono otto in particolare le cultivar più diffuse

Olio Officina

Il chi è dell’olivicoltura lucana

Una olivicoltura, quella lucana, che vanta secoli di storia e che, oltre alle aziende olivicole, di cui si è evidenziata l’entità degli operatori attivi, dispone di circa 150 frantoi che operano nel territorio regionale, con una produzione complessiva che non arriva all’1% di quella nazionale.

Si produce poco olio, ma si lavora tuttavia, e con convinzione, sul fronte della qualità. Non è una olivicoltura fatta da aziende che lavorano su grandi superfici. Sono infatti circa 10.744 le aziende olivicole con una superficie inferiore a mezzo ettaro. Mentre sono 8.297 quelle con una superficie olivetata compresa tra mezzo ettaro e un ettaro; e ben 6.667 le aziende che invece sono attive su una superficie olivetata compresa tra 1 e 5 ettari; mentre sono solo 336 le aziende che presentano una superficie olivetata compresa tra 5 e 10 ettari con una superficie complessiva di 2.214 ettari.

La Basilicata è caratterizzata da una olivicoltura in gran parte specializzata. Sono quasi assenti gli oliveti consociati con altre colture arboree. La densità di impianto normalmente è in media di 200 piante ettaro.

Arriviamo pertanto alle cultivar, al patrimonio genetico del germoplasma regionale. Sono 69 le varietà, ma la maggior parte della superficie olivetata è coperta da otto varietà, ed esattamente, in ordine di diffusione, abbiamo: la Maiatica, con 4.268 ettari (pari al 16%); la Coratina, con 4.193 ettari (pari al 15.8%); seguono, a ruota, la varietà Leccino, con 2943 ettari (pari all’11%); l’Ogliarola del Vulture, con 3657 ettari (pari al 13.7%); la Frantoio, con 2217 ettari (pari all’8.3%); e infine l’Ogliarola del Bradano, con 1.581 ettari.

Non solo olio, comunque. Il comparto offre anche grandi soddisfazioni con le olive da tavola, tra le quali, quelle infornate di Ferrandina sono un Presidio Slow Food.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Iranna De Meo, responsabile comunicazione del Dipartimento Politiche Agricole e forestali Regione Basilicata

La foto di apertura è di Olio Officina

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