Codice Oleario

Per una dieta lipidica corretta

Il dibattito sui grassi. L’extra vergine prima di tutto. Ciò detto – afferma il professor Maurizio Servili – gli oli di semi, che rappresentano quasi il 97% degli oli vegetali consumati dall'uomo, non possomo certo essere considerati prodotti tossici per la salute (4. continua)

Olio Officina

Per una dieta lipidica corretta

Dopo aver letto quanto scritto dal professor Giovanni Lercker (Il dibattito sui grassi), il professor Francesco Visioli (Fanno bene, fanno male?) e il professor Massimo Cocchi (Gli oli da seme non fanno male), ora riportiamo il pensiero del professor Maurizio Servili. A breve uno studio più dettagliato del professor Lercker e il pensiero del professor Claudio Peri. Il dibattito sui grassi ha una sua logica, perché occorre fare chiarezza.

IL PUNTO DI VISTA DI MAURIZIO SERVILI

Gentile Dottore,

bisogna considerare innanazitutto che è improprio parlare di olio di semi in genere ma li si deve distinguere in funzione della specie botanica di appartenenza in quato questa incide sulla composizione chimica dell’olio stesso, in particolare per quanto riguarda la composizione acidica dell’olio e la frazione sterolica.

Ci sono oli di semi con più del 65% di acido linoleico ed altri come l’olio di girasole ad alto oleico o olio di canola (colza ad alto oleico) con una composizione acidica simile a quello di oliva. Come però non non mi stancherò di ripetere l’olio extra vergine è in ogni caso un prodotto esclusivo in quanto fonte, oltre che di acido oleico, di composti fenolici unici, tocoferoli e squalene. Questa composizione non è riscontrabile in nessun olio consumabile dall’uomo diverso dall’extra vergine di oliva di qualità.

Ciò detto gli oli di semi, che rappresentano quasi il 97% degli oli vegetali consumati dall’uomo non possomo certo essere considerati prodotti tossici per la salute l’elevato livello di acidi grassi polinsaturi però può essere considerata squilibrata all’interno di una dieta lipidica corretta e ci sono indicazioni scientifiche che affermano come questo può favorire nel lungo periodo processi di perossidazione lipidica che a loro volta possono essere legate all’insorgenza di alcune malattie.

Possiamo concludere dicendo che se si deve scegliere tra prodotti che non fanno male alla salute e prodotti che fanno bene la seconda via dovrebbe essere favorita rispetto alla prima e questo vale anche per gli oli di sansa assimilabili in termini di tecnologia di estrazione e raffinazione agli oli di semi, ma diversi per quanto concerne la loro composizione chimica più vicina ad un olio raffinato di oliva.

Cordiali saluti,

Maurizio Servili

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