Saperi

L’addio a Franco Battiato

La sua scomparsa addolora moltissimo, perché è come se fosse stato un padre, un fratello maggiore, un amico. Oltre al musicista, c’è la persona che si impone con grande evidenza e discrezione. La sua riservatezza, la grande sensibilità che lo ha da sempre contraddistinto. Il suo volto pubblico è speculare a quello privato. Una grande perdita

Olio Officina

L’addio a Franco Battiato

“Confesso di essere impreparato, anche se la lunga malattia che lo ha colpito un po’ è stata un addio anticipato”. Così il direttore di Olio Officina Luigi Caricato a proposito della scomparsa di Franco Battiato. “Non ho molte parole per ricordarlo, anche perché quando si ha a cuore una persona prevale il silenzio. Non ci sono mai le parole giuste. L’ho conosciuto di persona, frequentandolo per lungo tempo, fino a quando non si era trasferito definitivamente da Milano per tornare alla sua Sicilia, a Milo. Ci siamo incontrati più volte, seppure sempre a distanza, non sfociando mai la nostra frequentazione in amicizia. Le occasioni di incontro erano scaturite esclusivamente dalle interviste che negli anni ho pubblicato sul settimanale Voce del Sud”.

Grande e generale il cordoglio espresso in queste ore. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione si è detto profondamente addolorato dalla prematura scomparsa di Franco Battiato, “artista colto e raffinato che con il suo inconfondibile stile musicale – frutto di intenso studio e febbrile sperimentazione -ha affascinato un vasto pubblico, anche al di là dei confini nazionali”.

Per conoscere Battiato ci sono diversi volumi a lui dedicati, tra cui quello dello scrittore Aldo Nove, che è a metà tra biografia e saggio, dal titolo Franco Battiato. È un libro che consigliamo, perché parte da una parola chiave: lo stupore. Si legge nel risvolto che accompagna il volume che è la facoltà dello stupore il nucleo attorno al quale orbita l’intera esperienza artistica di Franco Battiato, la matrice che accomuna tutti i brani della sua vastissima produzione. La sua musica è un dono, un invito a smarrirsi per poi ritrovarsi; è un’esortazione a sperimentare continue incursioni in un altrove sconosciuto, negli infiniti «mondi lontanissimi» che possono aprirsi lungo il cammino delle nostre vite. Ed è appunto proprio questo «senso di stupore inaudito» il sentimento dal quale prende le mosse il libro di Aldo Nove.

Sui social è intervenuta perfino la Treccani, augurando buon viaggio al Maestro: “L’opera di Franco Battiato – si legge – ha spesso toccato i temi delle filosofie orientali: tra questi, uno dei più affascinanti è certo quello della reincarnazione; fenomeno subìto più che cercato, riorno eterno nel mondo materiale che può essere interrotto solo con la trascendenza verso una realtà superiore”.

Lo scrittore Igino Domanin, lo ricorda con questa parole: “La posizione singolare di un artista in seno all’umanità è quella capacità di aprire un mondo ulteriore, in aperta dissidenza con tutti quelli logicamente possibili. Sicuramente Battiato, scevro da ogni risibile narcisismo e con leggerissima ironia, ci ha offerto nelle sue canzoni alcuni frammenti di un insegnamento sconosciuto. Quindi sarà bene ricordare sempre che alla fine del mondo non servirà l’inglese”.

La morte? “La morte non esiste. È solo trasformazione”, diceva Battiato.

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