Olivagione 2015, le stime
Che campagna olearia sarà nel bacino mediterraneo? Tra non molto si inizierà la raccolta delle olive. Conoscere in anticipo le disponibilità può delineare le strategie dei prezzi. In verità, grazie al continuo monitoraggio gli operatori di mercato indirizzano le loro scelte commerciali settimana per settimana. Ciò che è certo, è che la quasi mancanza di scorte sta condizionando i listini. Ad ogni buon conto, avanziamo delle previsioni che sono il frutto di reportages di operatori dei vari Paesi
L’estate è quasi al termine e con essa è agli sgoccioli la campagna oleicola 2014-15.
Generalmente in quest’epoca si fanno più insistenti gli inviti ad elaborare le previsoni per i prossimi raccolti in tutti i Paesi del mediterraneo, perchè, ovviamente, conoscere in anticipo le disponibilità delle merci sui mercati può delineare le strategie dei prezzi.
In verità occorre dire che attualmente, grazie al continuo monitoraggio dell’evoluzione fenologica delle piante e dei dati metereologici e climatici in genere, gli operatori di mercato indirizzano le loro scelte commerciali oseremmo dire settimana per settimana. Ciò determina che eventi essenziali (campagna abbondante o scarsa in paesi chiave) al loro verificarsi, abbiano già sortito l’effetto economico sui mercati (ribasso o rialzo) man mano che lo svilupparsi di detti fenomeni si sia verificato, dal semplice annunzio alla propria evoluzione e definitiva concretizzazione.
E’ quanto, con efficacia di sintesi, si dice generalmente “ il mercato lo ha già scontato”.
Insomma pronostichiamo delle produzioni per le quali il mercato, con molta probabilità, ha già “digerito” le conseguenze sui prezzi.
Quest’anno è importante parlare di produzioni ma soprattutto di disponibilità di merci sul mercato (ossia nuovo raccolto sommato alle giacenze della campagna precedente). Infatti la quasi mancanza di scorte in tutti i paesi maggiormente produttori sta condizionando i listini dell’olio di oliva in questo periodo e pensiamo possa farlo anche per tutto l’anno a venire.
Di pari passo occorrerà considerare anche i consumi che, ai livelli di prezzo attuali, senz’altro conosceranno una contrazione, specialmente nei paesi tradizionalmente consumatori, i quali vivono i riflessi di un quadro economico generale deteriorato.
Ad ogni buon conto, avanziamo delle previsioni che sono il frutto di reportages di operatori dei vari paesi.
GRECIA
Iniziamo con la Grecia. L’isola di Creta è accreditata di circa 80.000 tonnellate, meno di quanto prodotto l’annata precedente. L’area di Heraklion conta 35-40.000 tons, Chania circa 30.000, Sitia/Ierapetra 8.000, Rethimnon circa 5.000.
Il Peloponneso potrebbe fornire circa 110.000 tonnellate, così distribuite: Kalamata 40.000 tons, Lakonia 25.000, Pyrgos 13.000, Achaia 12.000, Corinto 10.000, Astros e altre aree 10.000.
Le isole: Corfù 10.000, Mitilene 7.000, Zante 7.000, altre minori 7.000.
Grecia centrale: Lamia 10.000; Volos 5.000; Calcidica 5.000; Preveza e Parga 7.000; resto altre aree 10.000 circa.
Tutto quanto sopra induce a prevedere una raccolta globale di circa 260.000 tonnellate. Inferiore a quella dell’anno scorso, ma in media con gli standard produttivi ellenici, che generalmente sono fra le 220.000 e le 280.000 tonnellate, fatti salvi gli anni eccezionali (in meglio o in peggio).
Ha piovuto abbondantemente, nei tempi giusti, in quasi tutte le aree vocate. Le piante sono abbastanza sane e non si presentano attualmente fenomeni allarmanti di mosca.
SPAGNA
La Spagna come sempre è lo snodo cruciale di ogni previsione sui futuri assetti dei mercati. Attesa ormai la sua preponderante capacità produttiva, è capace di “appiattire” i mercati in anni di abbondanza ma anche di condurli a prezzi record (come quest’anno) in esercizi di scarsa raccolta.
Il dato più significativo è senz’altro la consistenza minima di giacenze, le quali dovranno essere ricostituite, ma chissà se quest’anno se ne avrà l’occasione.
Tutto dipenderà dalle precipitazioni che si registreranno da ora sino all’inizio della raccolta.
E’ stato un anno che ha visto un importante deficit idrico e alte temperature estive. In questi ultimissimi giorni qualche scroscio di pioggia ha alleviato le pene degli agricoltori spagnoli, ma non basta.
Secondo quanto previsto dai tecnici delle varie associazioni di categoria, il range di produzione oscillerà tra 1.200.000 e 1.500.000 tonnellate. Il tutto dipenderà dai giovamenti che le piogge apporteranno.
Ovviamente gli oliveti irrigati (regadio) sono in condizioni migliori rispetti a quelli non irrigui (secano), ma quest’anno vi è una sorta di eterogeneità nei campi, per cui, anche in appezzamenti prossimi, vi sono piante in buono stato e piante più stressate.
L’incertezza è però alta, ciò spiega l’ampia forbice delle stime.
La Giunta di Andalucia, come noto a tutti gli operatori, dispone di un efficiente servizio di stima (aforo) ufficiale, che, ispezionando e campionando gli oliveti, darà le proprie previsioni all’inizio di ottobre. Sarà la chiave di volta per interpretare massima parte del mercato a venire.
TUNISIA
In Tunisia si fa seguito ad una raccolta record dello scorso anno. Anche quest’anno, grazie soprattutto ad abbondanti piogge, gli oliveti sono in ottime condizioni. Una stima iniziale prevede un quantitativo intorno alle 130.000-140.000 tonnellate, ma la resa di olio nelle olive (che in Tunisia oscilla molto dall’inzio alla fine del raccolto) sarà importante per calibrare meglio i quantitativi complessivi, e questi potrebbero aumentare di molto.
MAROCCO
Il Marocco conta di produrre circa 120.000 tonnellate, dimostrando di anno in anno di poter aumentare il potenziale produttivo con costanza.
SIRIA
La Siria, purtroppo, vedrà inficiata la propria produzione dai noti avvenimenti di guerra, per cui non si conta di ottenere più di 40-45.000 tonnellate.
PORTOGALLO
Il Portogallo avrà una buona raccolta, intorno alle 80.000 tonnellate e, disponendo di ottimi extra vergini arbequini sin dall’inizio di novembre, potrà cominciare a fornire gli imbottigliatori merce nuova agli esordi della stagione.
TURCHIA
La Turchia dovrebbe ripetere un’ottima campagna, anche se inferiore a quella dello scorso anno, intorno a 150-160.000 tons.
MONDO
La produzione complessiva del pianeta dovrebbe essere intorno a 2.600.000 tonnellate, superiore a quella dell’anno precedente (2.300.000) ma inferiore a quella di due anni fa (3.200.000).
La foto di apertura è di VHS: Francesco Buccarelli e Alberto Caroppo
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