Economia

Olio di Puglia Igp, si parte?

In attesa che abbia un seguito l'istanza presentata alla Commissione europea per la registrazione dell'Indicazione geografica protetta, il Ministero delle Politiche agricole ha emanato il Decreto 29 maggio 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 161 del 20 giugno 2018 che sancisce il regime di "protezione provvisoria". Ora, la speranza è che la proposta che fu a suo tempo avanzata dall'esperto di marketing Massimo Occhinegro, non sia gestita da coloro che nel frattempo hanno lasciato sprofondare nel nulla le grandi potenzialità (sulla carta) delle Dop degli oli pugliesi

Olio Officina

Olio di Puglia Igp, si parte?

L’Art. 1 del Decreto 29 maggio 2018 sancisce il tanto atteso via libera. “È accordata – si legge nel documento scaricabile QUI – la protezione a titolo transitorio a livello nazionale, ai sensi dell’art. 9, comma 1, del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012, alla denominazione Olio di Puglia.

È da tenr presente che secondo l’Art. 3, “La responsabilità, presente e futura, conseguente alla eventuale mancata registrazione comunitaria della denominazione Olio di Puglia, come indicazione geografica protetta ricade sui soggetti che si avvalgono della protezione a titolo transitorio di cui all’art. 1”.

Per chi desidera leggere (e scaricare) il documento che riporta l’articolato del DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA “OLIO DI PUGLIA” è sufficiente cliccare sul titolo in evidenza.

L’ottenimento della Igp è stato il frutto di lunghe attese. Dapprima, da una idea dell’esperto di marketing internazionale Massimo Occhinegro, il solo fatto che si potesse immaginare come possibile una attestazione di origine IGP per l’olio pugliese sembrava una ipotesi peregrina, molto avversata in realtà dal comparto agricolo, poco incline a considerare una Igp per la Puglia, troppo concentrati com’erano nel portare avanti i singoli campanili, dividendosi in funzione dei singoli territori, ma poi, dopo il declino e l’insuccesso delle singole Dop degli oli pugliesi, gli stessi che prima avversavano l’Igp l’hanno poi cavalcata fino ad avere, nel perfetto divisivo stile italiano, ben due Comitati promotori.

In tutta questa operazione, resta l’amarezza per aver perso anni e anni di occasioni, e ora i rischio è che assegnando a condizionamenti politici la guida dell’Olio di Puglia Igp a perdere l’ennesima occasione di successo può solo essere i trasferimento della mala gestione delle Dop anche alle Igp, come se ci fosse paradossalmente una vocazione a distruggere e penalizzare il comparto oleario pugliese, a danno di chi produce e commercializza, ma questa è solo una ipotesi che si spera non sia così rovinosa come apparirebbe a prima vista.

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