Economia

Olivagione 2015 in Toscana

L'andamento della campagna oleicola in una regione che ha salutato il ritorno alla normalità. Sono segnalate rese superiori al 15% anche in fase di raccolta precoce. E’ andato tutto bene finora, seppure si possono evidenziare un paio di anomalie climatiche che in alcune aree hanno determinato una riduzione della produzione e un andamento atipico del processo di accrescimento delle drupe

Massimo Ricciolini

Olivagione 2015 in Toscana

Siamo ormai giunti al momento, tanto atteso, della raccolta delle olive della campagna 2015 che gli olivicoltori tirano un sospiro di sollievo. Infatti, dopo la disastrosa annata 2014, nella quale l’infestazione della mosca olearia ha causato danni, mai visti prima, alla olivicoltura toscana, si può affermare che il 2015 è stato un anno “normale”, nel quale sia la produzione che lo stato sanitario delle drupe si sono mantenuti nelle medie degli anni precedenti al 2014.

Analizzando l’evoluzione della produzione di olive si possono comunque evidenziare un paio di anomalie climatiche che in alcune aree olivicole regionali hanno determinato una riduzione della produzione e un andamento atipico del processo di accrescimento delle drupe.

Le elevate temperature verificatesi nella prima decade del mese di giugno hanno causato una cascola dei frutticini appena allegati in particolare sulla cultivar moraiolo, abbastanza diffusa in alcuni comprensori olivicoli toscani, determinante nella composizione varietale dell’olio di questa regione (Frantoio, Moraiolo e Leccino) e che gli conferisce la caratteristica “punta di amaro”.

Le temperature superiori alla medie stagionali e la scarsità di piogge dei mesi di luglio e agosto in alcune aree olivicole hanno condizionato la fase di ingrossamento delle drupe che comunque nei mesi di settembre e ottobre sono rientrate nella media consentendo un avvio normale del processi di maturazione che nelle province litoranee ha portato in alcuni casi ad un anticipo delle operazioni di raccolta.

Se le condizioni meteo sopra riportate hanno causato lievi ripercussioni sulla produzione di olive sono invece state determinanti nella limitazione delle popolazioni di di Bactrocera oleae. Il monitoraggio regionale ha evidenziato un inizio delle ovodeposizioni delle prima generazione tardivo e molto limitato in tutte la aree olivicole regionali, mediamente si sono svolte due generazioni dell’insetto in genere con popolazioni numericamente molto basse.

A differenza del 2014, quando è stato necessario combattere l’insetto fino dall’inizio di luglio quest’anno in molte zone, in particolare nelle province interne, non sono stati necessari trattamenti insetticidi ed in quelle litoranee, più soggette all’attacco del parassita, nelle maggior parte dei casi ne è stato sufficiente solo uno a metà settembre. Anche nelle zone in cui l’infestazione totale è stata più elevata non ha raggiunto livelli tali da compromettere la qualità delle produzioni che è stata agevolmente garantita anche nelle aziende a conduzione biologica.

A metà di ottobre in tutte le province sono iniziate le operazioni di raccolta con la classica “brucatura” delle olive direttamente dalla pianta e alle prime frangiture sono segnalate rese superiori al 15% anche in questa fase così precoce.

In conclusione si può affermare che nel 2015 la produzione di olio toscana, anche se in alcune zone mostra una lieve flessione, è rientrata pienamente negli standard qualitativi di eccellenza che la caratterizzano.

La foto di apertura, dell’azienda agricola Buonamici, riprende un particolare della raccolta delle olive a Fiesole

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