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Il bio non è una moda

Già, il biologico non è affatto una moda, ma un vero metodo, alternativo, di produrre. Inizialmente - è vero - si pensava avrebbe avuto pochi operatori e consumatori interessati, invece la nuova sensibilità ambientale, l’interesse per la sua applicazione a maggior tutela della salute dei più piccoli, ha dato nuovi spazi e nuovo interesse a tali pratiche, sollecitando studi e ricerche. L’esempio del Premio Biol

Donne dell'Olio

Il bio non è una moda

Le produzioni biologiche da tempo sono oggetto di attenzioni e critiche, ogni operatore ed ogni prodotto trova in questa prassi produttiva elementi importanti da mettere a confronto. Certo è che ridurre e, nel tempo, riuscire ad eliminare alcune sostanze dalle pratiche agricole, agevolerebbe molto l’equilibrio ambientale.

Da ormai 22 anni il Premio Biol, con il suo ideatore e presidente Nino Paparella, oltre a indicare le strade alternative al convenzionale, mette in evidenza prodotti e mercati interessati quasi esclusivamente ad alimenti provenienti da questa pratica agricola, sollecitando l’interesse nei confronti di queste tipologie di produzione.

Nel contesto del Premio Biol, dove si è parlato di prodotto, innovazione, si sono valutate caratteristiche di qualità e si è affrontato il problema della Xylella, non poteva mancare la presenza dell’Associazione delle Donne dell’Olio.

Presenti alla kermesse del Premio con uno spazio espositivo dedicato all’associazione e con l’immancabile spazio Marini. Peraltro l’artista Marini ha elaborato un suo disegno, dedicato al Premio Biol ad Ostuni.

L’Associazione Nazionale delle Donne dell’Olio ha nel suo scopo sociale l’attenzione alla filiera olivicola olearia, a tutte le tipologie di conduzione delle aziende agricole, di trasformazione e alla ricerca a queste legate. Inoltre, ha numerose associate che adottano il biologico nei vari anelli della catena del valore. Infatti, le socie hanno partecipato numerose.

Il Biol è stato un importante momento di incontro, dibattito e di scambio, per l’Associazione e per le socie; incontro favorito dalla massiccia affluenza di pubblico e di visitatori specializzati che hanno partecipato agli spazi e ai convegni organizzati collateralmente al premio.

La presidente Gabriella Stansfield, presente da anni a titolo personale come assaggiatrice nella Giuria internazionale del premio, quest’anno ha voluto portare l’Associazione Nazionale delle Donne dell’Olio, mettendola in primo piano in un territorio dove l’olivicoltura è regina e il biologico sta avendo un nuovo forte impulso.

Il biologico, nel quale molti credono, vedendolo come uno degli strumenti per tutelare l’ambiente e per salvaguardare i territori, inizialmente era visto come una moda e si pensava avrebbe avuto pochi operatori e consumatori interessati, invece, la nuova sensibilità ambientale, l’interesse per la sua applicazione a maggior tutela della salute dei più piccoli, ha dato nuovi spazi e nuovo interesse a queste pratiche, sollecitando a studi e a ricerche.

Le pratiche in regime biologico mettono a dura prova gli olivicoltori e, più in generale, gli agricoltori perché la lotta ai parassiti e alle malattie, l’obiettivo del prodotto di qualità, il suo valore aggiunto, sono condizionati dal sistema biologico e lo sono anche in modo molto più significativo dagli agenti atmosferici; la lotta è strenue e in certe condizioni, persa. Ma la tenacia e il coraggio di questi operatori e operatrici è da ammirare.

E’ per questi aspetti che l’Associazione Nazionale delle Donne dell’Olio ha voluto condividere gli spazi, la visione e gli intenti del Premio Biol, favorendo l’incontro e lo scambio tra le sue socie e tutti gli operatori della filiera presenti.

La foto di apertura (in evidenza la presidente delle Donne dell’Olio Gabriella Stansfield), così come quelle all’interno dell’articolo, sono di Daniela Capogna

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