Codice Oleario

Grassi buoni, grassi cattivi

Un utile libro edito da Tecniche Nuove, e di cui sono autori Ulrich Strunz e Andreas Jopp, ci aiuta, come recita il sottotitolo, a “Scegliere i cibi giusti per mantenere in forma corpo e mente”

Maria Carla Squeo

Grassi buoni, grassi cattivi

Tutti parlano di grassi, molto spesso a vanvera, senza conoscerli. Ecco perché è opportuno leggere il libro di Ulrich Strunz e Andreas Jopp.

Si scopre che non tutti i grassi sono uguali. Ci sono grassi buoni e grassi cattivi, e non è poco, visto che in genere si demonmizzano i grassi senza fare alcuna distinzione. Un grande errore di prospettiva che è bene non fare. Stare in guardia sempre, certo, anche perché è bene per esempio evitare, per quanto possibile, di acquistare prodotti contenenti grassi idrogenati o comunque parzialmente idrogenati. Tanti i prodotti che li contengono: croissant, krapfen, biscotti, merendine, impasti di pasta sfoglia, pietanze precotte, porzioni di pesce o pollo impanati e pronti per cuocere, ma anche patatine, creme da spalmare al cioccolato, patate fritte surgelate, pizze surgelate e margarine di consistenza dura adatte per cuocere…

Alcuni denominano i grassi cattivi con l’appellativo di “grassi killer”, o in via bonaria, con il nome di “grassi trans”, il più delle volte definiti “grassi invisibili” in quanto non ci si rende conto della loro presenza.
I grassi buoni sono sempre i benvenuti, seppure è bene prestare la massima attenzione, perché non occorre mai abusare con i grassi. Il volume edito da Tecniche Nuove fa luce anche sui grassi buoni. Per esempio sugli oli extra vergini di oliva; e poi, più in particolare, i grassi DHA.

Cos’è il DHA? E’ l’acido docoesanoico, un acido grasso della serie omega 3. Lo si assume mangiando pesce grasso di mare almeno una o due volte alla settimana; e, per chi non ama il gusto del pesce, è possibile l’assunzione anche in capsule. Ogni capsula contiene 120 mg di DHA.

La conclusione alla quale giungono gli autori, è che si possa effettivamente vivere più a lungo anche consumando i grassi. Purché siano quelli giusti, ovviamente.
Se buoni, i grassi ci rendono addirittura più felici e intelligenti. Infatti, se buoni, aiutano a migliorare le interconnessioni a livello cerebrale.

C’è molto, c’è tanto da imparare leggendo questo libro. Ecco la scheda con cui l’Editore lo presenta in catalogo.

Sostituite il 5% di quanto mangiate in pasta con dei grassi: pensate di aumentare rischio infarto? Sbagliato: la scienza prova il contrario.
Dite “grassi” e pensate a sovrappeso, colesterolo, malattie cardiovascolari. Ma le più recenti ricer-che scientifiche confermano che non tutti i grassi sono uguali. Ci sono quelli nocivi, che danneggiano le arterie e aumentano i trigliceridi nel sangue. E ci sono i grassi “buoni”: quelli che vi possono aiutare a ridurre il colesterolo, a diminuire drasticamente la vostra esposizione al rischio di infarto, a contrastare gli effetti delle più svariate malattie infiammatorie e autoimmuni.
Nutrirsi dei grassi sbagliati o assumere grassi in quantità insufficiente sono comportamenti alimentari ugualmente sbagliati. Con Grassi buoni, grassi cattivi imparerete a riconoscere al volo i lipidi-killer: gli oli preriscaldati, quelli idrogenati, gli acidi trans le margarine da cottura e molti altri che, non di rado, si nascondono dietro le etichette di alimenti apparentemente salutari. Grazie alle indicazioni del manuale, saprete come sostituire questi antinutrienti con i grassi che fanno bene al cuore, mantengono giovani e aiutano a prevenire le più diffuse malattie.
Dai piccoli segreti, come una spruzzata di semi triturati di lino sull’insalata, alle gustose alternative salutari alla scontata alternativa “carne o formaggio”, ogni pagina di Grassi buoni, grassi cattivi è un invito a mettere in discussione le false certezze del marketing e le abitudini alimentari errate, per scoprire il piacere di sentirsi bene grazie a una dieta gustosa e salutare.

E’ un volume edito nel 2008, ma sempre attuale e disponibile sia nelle librerie tradizionali, sia in quelle on line, che direttamente sul sito dell’Editore (QUI)

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