Codice Oleario

Imparare a potare fa star bene

Il corso di potatura, organizzato dalla Casa dell’Olivo nel Salento, nel resoconto di una giornalista che vi ha partecipato. Le ragioni del successo? L'attenzione non solo per gli agricoltori, ma per tutti, così da ristabilire il proprio personale rapporto con la natura

Leda Cesari

Imparare a potare fa star bene

Ritorno al futuro. E’ già nelle mie mani da qualche giorno l’attestato di partecipazione al Corso di potatura dell’olivo, ma ho partecipato anche a quello di degustazione di olio extra vergine di oliva, entrambe organizzati dal centro culturale “Casa dell’Olivo” il 13, 14 e 15 marzo nella sede di San Pietro in Lama, in provincia di Lecce, eppure non posso fare a meno di pensare come sarebbe bello ripetere l’esperienza quanto prima.

Potersi rituffare con la mente e il corpo in tre giorni a tu per tu con la campagna in fiore di San Pietro in Lama e la competenza illuminatissima di esperti che ci hanno insegnato a ridare luce e respiro agli alberi e a scegliere un olio di qualità.

È stato fantastico, ed eravamo in tanti ad approfittare di quella possibilità di stare a contatto con la Natura e con noi stessi.

Non solo una moda, ritengo, ma una riappropriazione piena e (spero) definitiva di quanto decenni di malinteso progresso e di abbandono colpevole delle campagne e dell’agricoltura hanno spazzato via dal nostro orizzonte esistenziale.

Un errore gravissimo, che non ha tenuto conto tra l’altro delle nostre tradizioni e del particolare che siamo creature connesse al resto del cosmo anche noi umani, e che spezzare il legame inscindibile che ci unisce alla Natura significa distruggere, appunto, noi stessi: i risultati di tutto questo sono visibili tutto intorno, purtroppo.

Terza edizione del corso (realizzato dalla Casa dell’Olivo, diretta dall’oleologo Francesco Caricato, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, il Comune di San Pietro in Lama e l’Istituto Tecnico Agrario “Presta – Columella”. Terza edizione, e già numeri importanti: quest’anno, infatti, abbiamo preso parte all’iniziativa in 68. Otto gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario Presta-Columella e due le persone segnalate dalla Caritas, ma poi, di tutto di più: rappresentate tutte le province pugliesi, da Santa Maria di Leuca a Foggia, e parte della Calabria, alcuni aspiranti potatori sono arrivati dalla Lombardia e perfino dal Belgio. E non agricoltori, anche: a indicare chiaramente sia un’istanza generalizzata quella di un ritorno a occuparsi della Natura, e a inquadrare se stessi in un habitat più consono di quello, consueto, cui ci siamo abituati e che ci fa ammalare.

Non agricoltori, dunque. Ad apprendere infatti le tecniche di potatura dell’olivo vie rano anche un funzionario della Polizia di Stato e un maresciallo del reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri, un veterinario, un medico, tre commercialisti, tre avvocati, un musicista, un odontotecnico, due baristi, un ricercatore dell’Università del Salento, due architetti, una giornalista, due pensionati. Poi, anche un rivenditore di attrezzature agricole, tre agronomi, imprenditori, alcuni tecnici, due frantoiani.

Il corso era pensato infatti per tutti gli operatori del settore che intendono aggiornarsi sulle tecniche colturali e qualitative dell’olio, ma anche agli appassionati che intendono prendersi cura del proprio oliveto e, soprattutto, ai giovani che nel settore agricolo intravedono una prospettiva occupazionale. La teoria, quindi, ma anche le dimostrazioni in campo per apprendere le principali novità nell’ambito delle tecnologie al servizio dell’olivicoltura, nonché per imparare ad abbattere i costi di produzione e puntare sulla qualità degli oli grazie all’adozione di tecniche di potatura più razionali e in linea con la modernità.

Grande novità di quest’anno anche la possibilità di valutare il risultato degli interventi di potatura eseguiti dai docenti e dai corsisti sulle piante “cavie” delle esercitazioni in campo presso gli oliveti dell’azienda dell’Istituto tecnico agrario “Presta – Columella”, tenute nell’edizione del corso di potatura 2013.

I corsisti della passata edizione, partecipando quest’anno, hanno così potuto rendersi conto degli effetti dei loro interventi sulle piante e discutere, insieme ai docenti e ai nuovi corsisti, sulle linee da seguire per una potatura economicamente sostenibile e produttiva sia sotto il profilo qualitativo che quello ambientale e paesaggistico, sia sui nuovi impianti che su piante adulte e secolari: perché non va dimenticato che in tempi non tanto remoti proprio i proventi dell’olivicoltura consentirono di realizzare le bellezze architettoniche che caratterizzano il nostro territorio.

Docenti del corso Davide Neri, professore presso l’Università Politecnica delle Marche in Arboricoltura generale e coltivazioni arboree, e Enrico Maria Lodolini, docente al corso di Arboricoltura 2 presso la stessa Università: presenti inoltre Pardo Di Tommaso, vincitore del Campionato nazionale di potatura, e il professor Giuseppe Caramia, libero docente in Clinica pediatrica e in Puericultura, specialista in Pediatria, Neuropsichiatria Infantile, Malattie Infettive, Medicina dello Sport e presidente della Società Internazionale Olio d’Oliva e Salute (SIOOS, www.bambinoprogettosalute.it), che ha arricchito il corso con un’imprescindibile dissertazione sulla stretta connessione tra il consumo di olio d’oliva e la salute. Insomma, un’esperienza indimenticabile. Da ripetere quanto prima, appunto.

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