Codice Oleario

L’olivicoltura in Lombardia

E’ un atlante che si focalizza sulla coltivazione degli olivi e la produzione dell’olio in una regione che vanta ben due Dop, Garda e Laghi Lombardi. Ne sono autori i geografi Gabriella Amiotti e Guido Lucarno. Il volume analizza la distribuzione geografica degli olivi dall'antichità ad oggi, con un approfondimento riguardante le tecniche colturali e la commercializzazione dei prodotti

Maria Carla Squeo

L’olivicoltura in Lombardia

Di solito si è abituati a libri sull’olivicoltura scritti da addetti ai lavori, agronomi o periti agrari, o comunque da figure abituate a studiare e a confrontarsi approfonditamente con una materia prima che richiede conoscenze specifiche, è il caso dei tecnologi oleari, o degli stessi economisti che ne analizzano i flussi dei mercati e le tendenze di consumo, o, in molti altri casi, ad affrontare l’olivicoltura sono stati gli storici, che hanno molto da attingere dal passato, ora invece scopriamo un libro da un taglio espressamente geografico, che incuriosisce per l’approccio dato dagli autori, Gabriella Amiotti e Guido Lucarno, entrambi docenti di geografia presso l’Università cattolica del sacro Cuore di Milano. Il titolo del volume è L’olivicoltura in Lombardia. Atlante della coltivazione e della produzione, e ne è editore Cds. Per ricevere la copia, è opportuno richiederla ad Aipol (info@aipol.bs.it), l’Associazione degli olivicoltori lombardi.

Particolarmente ricco e ben strutturato l’indice, che si apre su più fronti di indagine, riuscendo nell’insieme a fotografare una realtà olivicola che ha una storia alquanto stratificata e ricca di molte fonti che la rendono regione molto attiva nonostante l’esiguità della produzione su scala nazionale. La centralità della coltura la si deduce anche dalle due Dop di cui si avvalgono i produttori nel presentare le proprie produzioni sul mercato, la più nota denominazione di origine protetta Garda, e la Dop Laghi Lombardi.

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