La raffinazione degli oli. Da anni si fa per via fisica, non per via chimica
In Svizzera si sta lanciando la tecnologia Nutriswiss, la quale assicura oli di oliva ad alta purezza e con caratteristiche organolettiche ottimizzate, una soluzione che consente “una lavorazione che mantiene inalterate le caratteristiche degli oli vegetali nel rispetto dei valori limite attualmente fissati per la concentrazione di tossine”. Noi, intanto, per approfondire il tema, abbiamo sentito il parere del professor Lanfranco Conte
“Da quest’anno – ci scrive Marion Mann– sono in vigore nell’UE nuovi regolamenti per le tossine presenti negli oli vegetali, che rappresentano una sfida in particolare per quanto concerne l’olio d’oliva. Con una speciale tecnologia di raffinazione, l’azienda svizzera Nutriswiss riesce non solo a rimanere sotto i valori limite fissati per 3-MCPD e glicidolo, ma è in grado di migliorare allo stesso tempo le caratteristiche organolettiche”.
È sempre una buona notizia tutte le volte che veniamo a conoscenza di nuove tecnologie, perché l’innovazione è importante. Abbiamo perciò sentito al riguardo il professor Lanfranco Conte, presidente SISSG, la Società italiana per lo studio delle sostanze grasse, il quale chiarisce: “da molti anni, ormai, la raffinazione si fa per via fisica e non per via chimica. In Italia, a causa di scelte politiche di anni addietro, le grosse raffinerie hanno chiuso e nessuno si azzarda più ad installarne di nuove, ma nel resto del mondo si fa raffinazione fisica che applica condizioni di processo non drastiche proprio per preservare la qualità dell’olio e, da quando si sa che si possono formare i glicidil Esteri anche per limitarne la formazione”.
Una nota azienda di macchinari per l’estrazione dell’olio che fornisce frantoi nel mondo – chiarisce Conte – “ha impianti sviluppati proprio con una particolare attenzione a questo problema. Tra l’altro, proprio un Webinar organizzato da SISSG ha illustrato questo approccio, ma già in altri workshop dedicati ai contaminanti colleghi tedeschi avevano mostrato tecnologie di limitazione o di rimozione di questi contaminanti da processo”.
“A Bari – ci riferisce ancora il professor Conte – abbiamo presentato una sperimentazione in cui si seguiva la formazione di 3MCPD e simili in funzione di tempo, temperatura e grado di vuoto. Per il resto, la raffinazione fisica è oggi così delicata che non rimuove significative quantità di tocoferoli, come accadeva in passato con la raffinazione chimica. Che poi il raffinato – sia da lampante che da sansa – si misceli con un olio vergine è così da sempre, tutte le norme (non solo UE, visto che la Svizzera è extra comunitaria, ma aderisce al COI e al Codex) lo prevedono, ed è alla base del prodotto “Olio di oliva” e “Olio di sansa di oliva”
Riportiamo infine, a beneficio dei lettori più curiosi e attenti alle tecnologie, il comunicato stampa che riportiamo di seguito.
Lyss/Svizzera, giugno 2021: ai sensi del Regolamento UE 2020/1322, da gennaio 2021 sono in vigore nuovi tenori massimi di 3-MCPD e glicidolo nell’olio d’oliva e in altri oli vegetali. Grazie a una speciale tecnologia di raffinazione, Nutriswiss è in grado di minimizzare tali contaminanti legati ai processi di lavorazione. L’azienda esperta leader negli oli alimentari speciali e biologici lavora con un procedimento mediante il quale gli oli vengono raffinati in modo particolarmente delicato ed efficace a basse temperature di lavorazione. I produttori di oli possono così non solo ottimizzare il profilo organolettico dei loro prodotti e aumentare la loro resa, ma anche soddisfare i requisiti di legge.
Il Regolamento della Commissione Europea fissa dal 1° gennaio 2021 valori limite di 1250 μg di 3-MCPD e 1000 μg di glicidolo per kg di olio alimentare; per l’alimentazione dei bambini e dei neonati le regole stabilite sono ancora più severe (15 μg /kg di 3-MCPD e 6,0 μg/kg di glicidolo negli alimenti liquidi per lo svezzamento). Le analisi di laboratorio Nutriswiss mostrano, a seguito della raffinazione, valori prossimi al limite di rivelabilità per entrambi i contaminanti da processo. Gli svizzeri dettano pertanto nuovi criteri proprio per quanto riguarda l’olio d’oliva raffinato, nel quale sono spesso riscontrabili valori elevati per quanto concerne i contaminanti da processo.
Nutriswiss è in grado di raffinare, mediante procedimenti speciali, anche oli fortemente contaminati o quelli con un alto numero di acidi, come gli oli di sansa o gli oli lampanti, ricavandone un alimento perfetto dal punto di vista organolettico, appetibile e sicuro. L’olio raffinato di oliva può quindi, per esempio, essere miscelato con oli vergini e immesso in commercio come miscela o essere destinato alla lavorazione nell’industria alimentare. Gli oli di difficile raffinazione, che altrimenti sarebbero a malapena commercializzabili, possono essere impiegati senza limitazioni grazie a questo procedimento.
Diversamente da quanto accade nella raffinazione tradizionale di oli vegetali, Nutriswiss non ha bisogno di processi che richiedano tempi lunghi e temperature elevate per rimuovere pesticidi e residui di oli minerali (MOSH/MOAH). Il calore favorisce la formazione di glicidilesteri e cloresteri degli acidi grassi, come il 3-MCPD, potenzialmente nocivi per la salute. Nutriswiss si serve invece di una neutralizzazione fisica ottenuta per mezzo di una moderna tecnica di distillazione e di una successiva deodorizzazione delicata. In questo modo non si formano contaminanti da processo. Allo stesso tempo vengono preservati componenti preziosi, vengono eliminati aromi sgradevoli e pesticidi e vengono ridotti significativamente MOSH/MOAH, idrocarburi policiclici (IPA) e ftalati come il DEHP.
Michel Burla, amministratore delegato di Nutriswiss: “I produttori di oli vegetali si trovano a dover soddisfare requisiti di legge sempre più severi, come i valori limite più bassi per le tossine. Con le nostre tecnologie all’avanguardia riusciamo a soddisfare appieno questi requisiti e a supportare così i nostri clienti. Tutto questo vale non solo per l’olio d’oliva, ma anche per un’ampia gamma di oli vegetali e animali come olio di colza, di lino, di pesce, di alga o di canapa”.
In apertura, foto di Olio Officina
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