Codice Oleario

La sequenza del genoma dell’olivo

La disponibilità pubblica di questi dati costituisce una grande fonte di informazioni per comprendere i processi di sviluppo, fisiologici e di domesticazione della specie olivo. Sul fronte dell’emergenza Xylella e, più in generale, riguardo anche altre patologie, si tratta di una acquisizione molto importante

Info Xylella

La sequenza del genoma dell’olivo

Proprio così, un gruppo di ricerca spagnolo ha descritto e pubblicato “open access” la sequenza del genoma dell’olivo (Olea europaea subsp. europaea) . Un approccio integrato di sequenziamento ad alta processività condotto sull’intero genoma e su librerie di fosmidi, ha permesso di decifrare il genoma di un olivo millenario della cultivar Farga.

La complessità del genoma è stata risolta grazie anche ad un sequenziamento della frazione di RNA degli stessi tessuti, i cui dati sono stati utilizzati per l’identificazione delle proteine da esso codificate. La dimensione del genoma di olivo, stimata in circa 1,38 Gigabasi, è tripla rispetto a quello della vite.

Il genoma, composto nella sua forma diploide da 46 cromosomi (2n=46), contiene l’informazione per 56.349 geni potenzialmente codificanti per 79.910 proteine. Si ipotizza che il gran numero di cromosomi dell’olivo rispetto ad altre specie, derivi da eventi di duplicazione genomica occorsi durante la sua evoluzione.

La disponibilità pubblica di questi dati costituisce una grande fonte di informazioni per comprendere i processi di sviluppo, fisiologici e di domesticazione della specie olivo. Sul fronte dell’emergenza Xylella e, più in generale, riguardo le patologie fungine e batteriche dell’olivo, tali dati costituiscono base fondamentale per lo studio dei processi di interazione pianta-patogeno e lo sviluppo di strategie di miglioramento genetico della specie.

Lo studio del genoma dell’olivo è tutt’ora in corso da parte di un consorzio Italiano, nell’ambito del Progetto a finanziamento pubblico denominato “Olea” (QUI). Poiché la varietà oggetto di studio è proprio il Leccino, risultato tollerante all’infezione da Xylella fastidiosa subsp. pauca in Salento, si auspica che quanto prima i dati siano resi di pubblico dominio e libero accesso alla comunità scientifica internazionale.

LEGGI LO STUDIO Genome sequence of the olive tree, Olea europaea

La foto di apertura è di Luigi Caricato

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