OOF spettacoli
Spazio all’intrattenimento, a Olio Officina Festival 2017, come da tradizione consolidata. Si va dall'amore alla natura arte-fatta, fino ad abbandonarsi ad alcune arie celebri, da Puccini a Verdi, da Mozart a Lehar e Lombardo

Tanti gli spettacoli, come di consueto a Olio Officina Festival 2017. Dalla conferenza spettacolo alla performance artistica, fino a concludere con un emozionante concerto.
CHE SI DICE DELL’AMORE
Sala Leonardo, giovedì 2 febbraio, in chiusura di giornata
Quante ore passiamo a parlare d’amore? Storie cominciate, finite male, interrotte sul più bello, storie come romanzi, storie che sembrano essere definitive, e, invece… Per districare elementi, analizzare tormenti, passioni e felicità, alleviare le pene (o moltiplicare le gioie), uno scrittore e un musicista raccontano le difficili meravigliose declinazioni dei sentimenti in narrazioni multimediali fatte di parole, immagini, musica e arte. Perché, spesso, l’amore lo viviamo intensamente, senza capirlo davvero.
Antonio Pascale, scrittore, e Riccardo Sinigallia, musicista
NATURA ARTE – FATTA
Sala Leonardo, venerdì 3 febbraio, in chiusura di giornata
La storia dell’olivo è profondamente legata a quella dell’umanità; nelle origini di questo prezioso albero storia e mitologia si intrecciano, fino a confondersi. Fin dai tempi più remoti l’olivo è considerato un simbolo trascendente di spiritualità e sacralità. Sinonimo di fertilità e rinascita, simbolo di pace e valore, l’olivo rappresenta nella mitologia, come nella religione, un elemento naturale di forza e purificazione. In “Natura arte-fatta”, si narra la metamorfosi dell’oliva. Dapprima ancorata alla pianta, in una passiva condizione naturale. Poi, in un secondo momento, la svolta. Il frutto, attraverso la sua spremitura, rinasce nella fluida morfologia dell’olio.
Una performance di Silvia Rastelli, con musica interpretata da Alice Molari, e opere, sul palco, di Silvia e Giorgio Rastelli.
IL CONCERTO FINALE
Sala Leonardo, sabato 4 febbraio, in chiusura di giornata
Un repertorio di undici celebri brani, da Puccini (Oh mio babbino caro; Quando men vo’) a Verdi (La vergine degli angeli; Addio del passato), da Lombardo (Fox della Luna; Valzer di Frou Frou) a Mozart (Vedrai carino) e Lehar (Romanza della Vilja; Tu che m’hai preso il cor), con il soprano lirico Rosana Longo e gli intermezzi pianistici di William Grosso, maestro accompagnatore.
La foto di apertura è di Olio Officina
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